Net Engineering riparte e punta ad acquisizioni
La boa dei 50 anni: dalla cessione delle attività all’estero le risorse per investire in Italia. Furlan: «Fuori dalla crisi»

PADOVA. Net Engineering festeggia i suoi primi 50 anni con un fatturato previsto per il 2022 pari a poco meno di 15 milioni di euro e 130 collaboratori. Nata nel Padovano nel 1971 su iniziativa di iniziativa di Giovanni Battista Furlan, l’azienda con sede a Monselice ha saputo diventare negli anni una delle prime società di ingegneria in Italia.
Un percorso che la porterà ad essere un punto di riferimento per la progettazione in ambito locale fino al 2007 quando, viene costituito il Gruppo Net Engineering International, che estende la sua attività a livello internazionale con l’acquisizione della Spiekermann di Dusseldorf.
Net Engineering, ormai una società con contratti in Italia e in Germania, accoglie la sfida del progetto del Sfmr, la metropolitana di superficie che avrebbe dovuto connettere i principali nodi di quel grande agglomerato urbano che si estende tra Vicenza, Padova, Treviso, Venezia e Rovigo.
«Fino al 2015 circa il 70-80% del nostro fatturato ruotava attorno alla regione Veneto» ricorda Silvia Furlan, amministratrice delegata di Net Engineering. «Abbiamo creduto molto nel progetto Sfmr ma le cose sono andate diversamente da come previsto. Per anni ci siamo contrapposti alla Regione in una causa lunghissima conclusa nel 2015. Per noi quello è stato un anno di svolta: abbiamo iniziato a guardarci intorno per cercare di costruire relazioni sempre più solide anche con clienti diversi da quelli locali».
Tra 2016 e 2018 la società cresce rapidamente: il fatturato aggregato passa dai 22,2 milioni di euro del 2016 ai 39,7 del 2018 anche grazie all’acquisizione della Seecon di Lipsia, nel 2017. Poi un 2019 di assestamento a cui è seguito il biennio del Covid. «Il Covid ha rappresentato una battuta d’arresto» spiega l’ad di Net Engineering «ma anche una svolta.
Siamo di fatto una società che gestisce persone e competenze, e le distanza con le nostre filiali tedesche si è fatta sentire con particolare forza. Abbiamo deciso allora di cedere prima la Spiekermann a fine 2020 e poi, a fine 2021, anche la Seecon di Lipsia.
Abbiamo fatto confluire Net Engineering International nella omonima società padovana e contiamo di chiudere il 2022 con un fatturato di poco inferiori 15 milioni, superando di fatto i volumi che la società padovana realizzava nel 2018: ora di fronte a noi c’è la sfida del Pnrr, tanti progetti internazionali, alcuni lavori per le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina e molto altro ancora. Il nostro settore ha visto lunghi anni di crisi e si sta rialzando solo ora grazie al Pnrr ma siamo convinti di potere crescere ancora molto nel futuro».
Forti anche della cassa generata dalla cessione delle due società in Germania, Net Engineering guarda al futuro con l’obiettivo di crescere per linee interne ma anche per aggregazioni. «Le società di ingegneria italiane sono piccolissime rispetto alle grandi società internazionali» conclude Furlan.
«Ma sono convinta che l’ingegneria italiana abbia grandi potenzialità. Per esprimerle però si deve avere le dimensioni giuste e noi ci stiamo guardando attorno per crescere e aggregare ancora una volta attorno a Net Engineering un sistema che condivida capacità innovativa e valori profondi».
Tra i progetti più innovativi sul tavolo dei suoi ingegneri Net Engineering ha anche il dossier HyperTransfert, quel prototipo di “treno” supersonico che collegherà Padova a Venezia garantendo velocità stellari e il cui progetto è nei fatti un unicum mondiale per l’innovazione nel settore del trasporto pubblico di merci e persone.
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