Nims (Gruppo Lavazza) amplia la rete di vendita Ricavi a 110 milioni
Spiega l’Ad di Nims, Flavio Ferretti: «In questo 2021 abbiamo fornito circa 280 mila clienti in tutto il Paese, il 70% dei quali sono famiglie, il 30% Partite Iva, vendendo complessivamente circa 270 milioni di tazzine totali (17 milioni in più del 2020) realizzate dalle 330 mila macchine ad oggi attive sul territorio nazionale.

PADOVA. La padovana Nims si prepara a chiudere il 2021 con 110 milioni di euro di fatturato e guarda al 2025 con l'obiettivo di superare i 130 milioni. Un programma serrato di crescita ripreso a pieno regime che ha visto un incremento della rete vendita di ben 500 unità durante quest'ultimo anno.
Nel contempo anche i dipendenti della struttura amministrativa crescono di circa il 7% portano a 140 il personale diretto impiegato a supporto dei 3300 operatori commerciale dell'azienda.

Solo negli ultimi 25 anni della sua storia Nims, nata nel 1979 e dal 2018 di proprietà del gruppo Lavazza, ha venduto oltre 8 miliardi di capsule ad un milione di clienti, disponibili ad ospitare, in comodato d'uso, le macchine per il caffè espresso dell'azienda, in cambio di contratti di fornitura di capsule, già dal 1994, a marchio Lavazza.
Una società in grado di assorbire molto bene l'impatto del Covid grazie ad un buon bilanciamento della clientela tra privati e partite Iva.

«In questo 2021 abbiamo fornito circa 280 mila clienti in tutto il Paese, il 70% dei quali sono famiglie, il 30% Partite Iva» spiega Flavio Ferretti, Ad di Nims «vendendo complessivamente circa 270 milioni di tazzine totali (17 milioni di capsule in più rispetto al 2020) realizzate dalle 330 mila macchine ad oggi attive sul territorio nazionale. Un risultato che conferma, pure dopo un 2020 chiuso con una flessione dell'1% sul 2019, la capacità del team di Nims di crescere su di un mercato, quello del caffè porzionato, che ha ottime prospettive per il futuro».
Nims anche per il prossimo futuro è pronta a scommettere su di una crescita media di circa il 5% circa del fatturato annuo su anno fino al 2025.
«Possiamo contare sul vantaggio, attraverso una vasta rete vendita diffusa in tutto il Paese, di potere leggere quotidianamente e in maniera molto diretta il polso del consumo delle famiglie e delle Partite Iva» spiega Ferretti.
«Un valore aggiunto di conoscenza che va di pari passo con un investimento sempre più forte nella formazione della nostra rete commerciale. I nostri personal shopper sono dei consulenti esperti che accompagnano i clienti nella scelta di prodotti congrui con i loro desideri e con tendenze di consumo sempre più diversificate in termini di modalità di assunzione, gusti e così via».
Una fiducia nel futuro per nulla messa in crisi da un diffuso aumento delle materie prime e della logistica internazionale che fanno tremare le vene ai polsi di intere filiere produttive oltre che ai principali istituti finanziari globali.
«Il costo della materia prima Arabica sui mercati è aumentato del 90% in un solo anno mentre i costi dei noli marittimi è più o meno triplicato nello stesso periodo di tempo» conclude l'Ad di Nims «ma proprio per la particolarità di un modello di business in cui i servizi hanno un ruolo importante e apprezzato, escludo che nel 2022 interverremo sul prezzo della capsula destinata ai nostri clienti e credo che continueremo il nostro percorsi di crescita come previsto».
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