Nuova scommessa per Arteni: debutta Essenziale, la prima linea di abbigliamento del retailer friulano della moda
Il punto di riferimento della moda in Friuli debutta ad aprile con la sua prima collezione. Una squadra tutta al femminile - 15 esperte del mondo fashion - ha risposto a “quello che le donne vogliono” con una trentina di capi di qualità e 100% italiani. Tiziana Arteni: «Nel 2019 sono state le nostre venditrici a stimolarci. Ci siamo messe al lavoro per creare un prodotto all’altezza delle aspettative delle nostre clienti»

TAVAGNACCO. «Fatte salve le occasioni, dove il piacere di vestirsi bene, in modo elegante, è immutato, trovo che sempre più sia uomo che donna prediligano la comodità, dalle tute non sportive ai pantaloni con la coulisse». Lo diceva appena pochi mesi fa Gianni Arteni, che insieme al fratello Sergio gestisce da 60 anni quel piccolo, grande impero dell’abbigliamento che tutti conoscono in Friuli dov’è nato e cresciuto il gruppo Arteni (27 milioni di euro di ricavi nel 2019, circa 24 milioni nel 2021) fino ad arrivare oggi a contare su 9 punti vendita, dal grande centro di Tavagnacco alla boutique aperta in centro storico a Cividale, e 170 dipendenti.
Lo diceva, il patron, sapendo che dietro le quinte, ormai da mesi, la figlia Tiziana assieme a una dozzina di collaboratrici tra dipendenti, sarte e designer lavoravano con passione a un progetto nuovo che avrebbe portato il gruppo a debuttare in un terreno inesplorato proponendo la sua prima propria linea di abbigliamento, creata dalle donne per le donne, oggi pronta al debutto.

Si chiama Essenziale ed è una collezione di capi senza tempo e che non possono mancare nel guardaroba femminile. Capi sviluppati nel quartier generale di Tavagnacco, 100% made in Italy. Capi dalle tinte rigorosamente unite, trasversali, che possono essere indossati per una passeggiata mattutina, per una giornata in ufficio così come per una cena.
L’idea non è il frutto della pausa forzata imposta dalla pandemia: già nel 2019 le addette alle vendite Arteni avevano stimolato l’azienda a realizzare «una linea che contemplasse quei pezzi che ci fanno sentire bene in ogni occasione e che si portano sempre con disinvoltura – spiega la manager Tiziana Arteni -, abbiamo quindi coinvolto Isa e Letizia, due colonne portanti del nostro gruppo, la designer Alessandra Verona e abbiamo gettato le basi del progetto con un obiettivo duplice: da un lato dare una risposta all’altezza delle aspettative delle nostre clienti, dall’altro condividere e creare un vero gruppo di collaboratrici dialoganti. Si è trattato di un lavoro complesso, in realtà, perché la semplicità è tale solo in apparenza».

A partire dal 2020, il team tutto al femminile si è subito dato dei compiti precisi: una quindicina di donne tra stylist, sarte, addette agli acquisti e alle vendite, sviluppatrici di prodotto e creative, hanno ottimizzato modelli, scelto tessuti, definito le linee guida e sono partite. Il tutto mentre la pandemia diventava totalizzante e imponeva distanze fisiche, tra chiusure dei punti vendita e difficoltà di reperire i materiali come tessuti e filati.
«Alla fine ce l’abbiamo fatta – annuncia Tiziana - e oggi siamo pronte con le prime trenta referenze tra maglieria, calzoni e giacche create con senso di responsabilità verso le nostre clienti e anche verso l’ambiente».
La filiera scelta è la più corta possibile: i capi progettati nell’atelier allestito nel quartier generale di Arteni vengono confezionati in laboratori e maglifici di Veneto ed Emilia Romagna, certificati in merito all’impiego delle materie prime e alle condizioni di lavoro dei collaboratori. Si è poi rinunciato agli imballaggi superflui in nylon e cartone, facendo arrivare gli articoli direttamente su appendiabiti riciclati e personalizzati con una semplice etichetta.

«Abbiamo puntato a una moda essenziale, confortevole e duratura. Debutteremo il 9 aprile in tutti i negozi Arteni e sullo shop online www.arteni.it» concludono Tiziana e Alessandra, che non nascondo l’emozione per un progetto in cui «ognuna di noi ha dato il meglio e il dialogo non è mai venuto meno, nonostante il periodo difficile dal punto di vista pratico ed emotivo. “Essenziale” rappresenta anche un segno di fiducia e di unione con tutte le donne».
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