Nuovo stabilimento a Brendola nel 2022 per Aristoncavi

L’investimento è finalizzato ad ampliare gli spazi produttivi per rispondere alla crescente domanda del mercato che sta spingendo i ricavi del Gruppo

Il quartier generale di Aristoncavi a Brendola (Vicenza)
Il quartier generale di Aristoncavi a Brendola (Vicenza)

VICENZA. Importante ampliamento in vista per Aristoncavi nel 2022. L’azienda, diventata in oltre 60 di storia un nome di primo piano nel panorama internazionale del settore dei cavi elettrici speciali, aprirà infatti a Brendola un nuovo stabilimento, confinante con quello attuale, che dovrebbe essere operativo da luglio 2022. Uno spazio di 5.200 metri quadri con una nuova linea di produzione e l’assunzione in fase iniziale di 15 persone. «Saranno principalmente giovani provenienti da istituti tecnici che avranno modo di iniziare un percorso formativo di onboarding con tempi di affiancamento dai 3 ai 6 mesi, legato non solo agli aspetti tecnici della mansione ma anche con focus anche sulla cultura aziendale», spiega l’azienda.

Il 2021 sta andando molto bene per Aristoncavi, con il fatturato che a fine settembre è balzato del 24% rispetto allo stesso periodo del 2020, confermando e migliorando il trend di crescita dell’8% nello stesso periodo del 2019. E per il 2022 è atteso un ulteriore aumento del 15-20%: in un contesto in cui anche in risposta alla carenza di materie prime occorre pianificare con largo anticipo, la produzione è coperta fino al primo trimestre 2022 con 20 milioni di ordini confermati da inizio 2021.

L’azienda era riuscita a garantire sempre la produzione e le consegne anche nel 2020, quando nonostante le difficoltà per la pandemia ha comunque chiuso l’esercizio con un bilancio in positivo, fatturato di 45,7 milioni di euro (50,6 milioni nel 2019) ed Ebitda rettificato di 3,7 milioni (4,5 milioni nel 2019). L’export rappresenta l’84% del giro d’affari, di cui oltre la metà in Europa.

Nel 2021 Aristoncavi ha servito i mercati di 44 paesi, tra cui i principali sono Germania, Cina (soprattutto Hong Kong), Cile, Arabia Saudita, Australia, Svezia ed Emirati Arabi Uniti. Conduttori e cavi elettrici per varie applicazioni (industria, infrastrutture ferroviarie e stradali, produzione e distribuzione di energia, trasmissione dati, etc.), tra cui in particolare i cavi con isolamento in gomma in bassa e media tensione e i cavi per applicazioni speciali in alcuni segmenti di mercato. In particolare tra le ultime commesse più importanti si segnala quella per la nuova linea dell’alta velocità britannica. 

Per garantire l’innovazione necessaria nel settore e rispondere ai bisogni di un mercato in continua evoluzione, Aristoncavi destina da sempre circa l’1%-1,5% del fatturato in ricerca e sviluppo. E, con una strategia anticiclica, gli investimenti globali sono di fatto raddoppiati nel periodo pandemico: 3,3 milioni di euro di fondi da inizio 2021 a settembre, con la previsione di arrivare a 3,5 milioni entro la fine dell’anno. Un piano in cui rientra anche il nuovo stabilimento e l’obiettivo di aumentare i dipendenti dagli attuali 140 a 150 a fine 2022.
Quello di Aristoncavi è personale altamente qualificato, con elevata anzianità aziendale, percorsi professionali di lunga durata, forte legame con l’impresa, turnover fisiologico legato ai pensionamenti. Forte è la necessità di tramandare le competenze di un lavoro semi artigianale che richiede una preparazione specifica, non sempre ottenibile a scuola o presso altre imprese. Per questo motivo Aristoncavi ha costruito un progetto formativo di tutoraggio che prevede l’affiancamento delle diverse generazioni per favorire la contaminazione e allo stesso tempo valorizzare chi in azienda ha dato un contributivo fondamentale per molti anni.
Un’altra recente iniziativa di Aristoncavi è l’adesione a Elite Lounge di Intesa Sanpaolo a giugno 2021, con il desiderio di comprendere come evolvono mercati e competitor, implementare competenze in ambito strategico e finanziario, fare networking, confrontarsi con realtà delle stesse dimensioni. L’obiettivo a breve termine, ovvero entro la metà del percorso di due anni, è di rivedere strategia aziendale e piano business, prevedendo il finanziamento tramite linee di credito e la generazione di cassa derivante dagli investimenti.

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