Omas, la rivoluzionaria dei mulini si allarga e punta quota 50 milioni

Nata nel 1966 come “Officina macchine agricole specializzate” da un'idea di Adriano Nalon, padre di Luigi, Omas ha poi virato verso l’industria molitoria
Stefano Vietina

Un brevetto mondiale che ha rivoluzionato il funzionamento delle macchine di macinazione del grano. «Così siamo diventati uno dei maggiori player mondiali dell'industria molitoria - spiega Luigi Nalon, Ceo di Omas Industries di San Giorgio delle Pertiche - perché con le nostre macchine oggi i mulini hanno una maggior resa fra lo 0,5 e l'1% a tonnellata di grano. E non è poco se si pensa che in un giorno si possono macinare 800 tonnellate a 600 euro a tonnellata».

Nata nel 1966 come “Officina macchine agricole specializzate” da un'idea di Adriano Nalon, padre di Luigi, Omas ha poi virato verso l’industria molitoria. «Da subfornitori della storica Golfetto Sangati, siamo diventati produttori di macchine. In Italia ci sono 400 mulini, ma il 70% del nostro fatturato, 23 milioni di euro lo scorso anno, lo realizziamo all'estero, in Europa, Usa, Russia, Medio Oriente e Africa».

La scommessa Nalon dice di averla vinta anche con sostenibilità, servizio post vendita e durata nel tempo delle macchine.

L'obiettivo adesso? «Dopo aver raddoppiato gli addetti, che sono attualmente 100, vorremmo raddoppiare anche i nostri spazi con un ulteriore investimento di 3,5 milioni di euro dopo quello iniziale di 5 milioni; poi raggiungere il traguardo dei 50 milioni di fatturato, che è alla nostra portata, ma che abbiamo dovuto posticipare a causa del Covid, infine svilupparci ulteriormente nel Nord Europa dove abbiamo aperto una filiale in Inghilterra».

Macchine complesse, quelle realizzate da Omas. La sua ultima tecnologia, il Flexy Mill, oltre che grano duro e tenero, può macinare farro, segale, grano saraceno, riso, mais, spezie, lenticchie, piselli e altri legumi, ampliando ulteriormente la versatilità del processo di produzione.

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