Opa Atlantia: lancio pasquale ma serviranno almeno due mesi
La holding controllata da Edizione dei Benetton dovrà ottenere tutti i nulla osta da parte dei vari regolatori. Attese più lunghe per Telepass
TREVISO. Più che un’Opa pasquale nella migliore delle ipotesi sarà estiva quella di Edizione-Blackstone su Atlantia. Ironia a parte, dopo che ieri la holding di casa Benetton ha svelato lo schema della sua offerta per togliere da Piazza Affari il gruppo delle infrastrutture, 23 euro per azione più il dividendo da 74 cent, un’operazione che in caso di adesione totale comporterà un esborso totale di 12,7 miliardi di euro.
I tempi tuttavia non saranno rapidi. Entro 20 giorni va depositato e pubblicato il prospetto informativo dell’offerta. Poi ci sono le autorizzazioni dell’Antitrust e degli enti regolatori, essendo la holding guidata da Carlo Bertazzo proprietaria di autostrade e aeroporti in Italia e in diversi paesi del mondo, serviranno i nulla osta di Enac e Mit per aeroporti e autostrade. Idem per le altre infrastrutture, quindi con gli omologhi regolatori nei paesi in cui è presente, tra cui Francia, Spagna, Messico, Cile et cetera. Anche se, affermano alcune fonti, non dovrebbero esserci intoppi, in quanto non si tratta di un cambio di controllo, ma del rafforzamento di quello che è già l’azionista principale e cioè Edizione-Sintonia. Ad allungare i tempi potrebbe essere invece l’autorizzazione da Bankitalia, in quanto Telepass, tenuto al 51 per cento da Atlantia, è un soggetto regolato, in quanto operatore nel settore dei sistemi di pagamento.
Tutto sommato i tempi minimi che si ipotizzano per arrivare al lancio dell’Opa dovrebbero essere due mesi. Basta un solo piccolo ritardo, tuttavia, per finire con l’offerta in autunno.
Le condizioni di efficacia sono il raggiungimento della soglia del 90 per cento perché l’obiettivo è appunto delistare Atlantia. L’offerta è di 23 euro per azione, che sale a 23,74 euro in quanto incorpora anche il dividendo di 74 cent. Un’offerta sulla quale le ipotesi di rilancio, hanno convenutogli analisti, sarebbero improbabili. Anche per il fatto che tra gli attori in causa, c’è appunto Florentino Perez, che è socio dei Benetton in Abertis e anche in Hochtief e inasprire il confronto non sarebbe utile.
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