Ovs torna alle origini e si riprende Coin I grandi magazzini che hanno fatto epoca
La svolta del marchio di abbigliamento: lettera d’intenti con gli azionisti per avviare una due diligence. Per trovare le origini di Coin occorre spostarsi in provincia. È a Pianiga, nel Veneziano, che nel 1916 Vittorio Coin ottiene la licenza di venditore ambulante per tessuti ed articoli di merceria

VENEZIA. Ovs vuole “riprendersi” Coin, la società da cui era nata. Era l’erede infatti della piccola catena Coinette, che portava in periferia gli articoli del grande marchio presente nelle città più importanti. La catena di abbigliamento veneziana Ovs guidata da Stefano Beraldo ha sottoscritto con tutti gli azionisti Coin una lettera di intenti per una possibile acquisizione del 100% del capitale, dopo una fase in esclusiva di due diligence.
La società mestrina ha poi deliberato di proseguire nell’attuazione del programma di acquisto di azioni proprie per un importo fino ad ulteriori 10 milioni. Per trovare le origini di Coin occorre spostarsi in provincia. È a Pianiga, nel Veneziano, che nel 1916 Vittorio Coin ottiene la licenza di venditore ambulante per tessuti ed articoli di merceria.
Dieci anni più tardi decide di trasferite l’attività all’interno di quattro mura e a Mirano apre il primo negozio Coin di tessuti, filati e biancheria. Nel settembre 1929 apre a Dolo un nuovo magazzino di vendita all’ingrosso e al minuto. Nel frattempo i 13 figli della coppia cominciano a lavorare nell’attività, in particolare Aristide e Alfonso, che guideranno la prima espansione. Negli anni 30 la famiglia Coin decide di abbandonare definitivamente il commercio ambulante, rafforzano il punto di Mirano e aprono un negozio e magazzino a Mestre. Subito dopo la fine della guerra un nuovo punto vendita è inaugurato a Padova (1947).
Ma la svolta importante arriva nel 1957, quando la famiglia apre un grande magazzino a più piani a Trieste, il primo della catena, nei locali un tempo occupati dal catena austriaca Öhler. Gli anni 60 sono quelli dell’espansione nel Nord Italia: a Milano in piazza Cinque Giornate, con un’area di oltre 5000 mq disposta su 8 piani, poi piazzale Loreto e corso Vercelli.
Proseguono le aperture di Coin a Parma e Bergamo, fino al nuovo grande complesso di Mestre, sviluppato su sei piani con una superficie che sfiora i 20. 000 mq. Tra il 1966 e il 1974 si aprono magazzini in tutta Italia. Nel 1998 la Fininvest cede il gruppo Standa: il settore non alimentare va al gruppo veneziano per 13, 8 miliardi di lire.
Quindi la scelta l’anno seguente di quotarsi alla Borsa di Milano e nell’estate del 2000 viene acquisita la catena tedesca Kaufhalle. L’iniziativa si rivelerà fallimentare e la società ceduta. Intanto emergono i dissapori tra i fratelli Vittorio e Piergiorgio Coin alla guida del gruppo e i conti finiscono in rosso, mentre il fatturato arriva a 1, 2 miliardi di euro. Nel 2005 il controllo di Coin passa dalla famiglia fondatrice al fondo francese di private equity Pai Partner. Nel 2009 è acquisita la catena Upim, nasce così la prima rete in Italia di distribuzione di abbigliamento con i marchi Coin, Upim e Ovs.
Nel 2010 il gruppo veneziano controlla 824 negozi in Italia e 84 all’estero, e realizza ricavi, in forte crescita, per oltre 1, 7 miliardi di euro. Nel 2011 il fondo Pai cede il 69, 30% di Coin al fondo di private equity inglese BC Partners. Nell’estate del 2014 il ramo d’azienda Ovs-Upim viene scorporato dal Gruppo Coin, conferendo le attività alla nuova società Ovs Spa, quotata in Borsa. Nel marzo 2018 il fondo inglese cede il 100% di Coin alla newco Centenary, una cordata gestita dal management di Coin, tra cui Beraldo, e da altri investitori.
Oggi Coin registra vendite per circa 400 milioni di euro, ha 37 negozi nelle più prestigiose città e 100 negozi a insegna Coincasa. Il gruppo Ovs invece conta oltre 2. 000 negozi in Italia e all’estero e nel 2021 ha registrato vendite pari a 1. 359 milioni di euro.
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