Pacchetto welfare, Bluenergy Group premia i dipendenti

Benefit di 2 mila euro per ciascuno dei 300 dipendenti, più ulteriori bonus legati a salute, genitorialità, lauree in materie Stem
Riccardo De Toma
Luca Turri
Luca Turri

Settecentomila euro tra il 2020 e il 2023, ulteriori 600mila per il solo 2024. In questi numeri la fotografia della decisa accelerazione del welfare contrattuale impressa da Bluenergy Group, con una dote che quest’anno consentire di riconoscere benefit per 2mila euro a ciascuno dei suoi 300 dipendenti. La multiutility con sede in Friuli intende confermare così la sua vocazione sociale, con la conferma e il rafforzamento del suo percorso di flexible benefit, avviato nel 2020 «con l’obiettivo – spiega il direttore risorse umane Luca Turri – di supportare i collaboratori nel far fronte a necessità e desideri della vita quotidiana, al fine di aumentare il loro benessere personale e familiare».

Del “pacchetto” fanno parte diverse voci: spese mediche e di assistenza sanitaria, spese scolastiche, spese per viaggi e trasporto pubblico, fondi pensione, spese per il tempo libero e l’attività sportiva. A questa dotazione “fissa”, incrementata da quest’anno a un valore di 2mila euro a dipendente, come anticipato, si aggiunge una dotazione variabile legata a tre bonus specifici introdotti a partire dal 2023: un bonus bebè di 1.000 euro riconosciuto ai neogenitori (sia in caso di nascita che di adozione), un bonus salute di 250 euro a copertura di spese mediche aggiuntive rispetto alla polizza sanitaria collettiva, attiva anch’essa dal 2023, un bonus di 2mila euro per le dipendenti o le figlie di dipendenti che intraprendono un percorso universitario in materie scientifiche, tecnologiche ingegneristiche e matematiche. Un beneficio, quest’ultimo, «che si prefigge di contribuire a ridurre il divario di genere in questi ambiti di discipline e di supportare i percorsi di studio delle donne», spiega ancora Turri.

Supporto alla natalità, all’istruzione, alle politiche di genere e assistenza sanitaria sono le macro aree su cui si concentra la maggior parte degli interventi. Importante anche l’investimento sul versante formazione, con 4.800 ore erogate nel 2023, in crescita del 20% sul 2022, con obiettivi di potenziamento sia delle competenze tecniche che delle cosiddette “soft skills” e un programma attento anche ai temi della sostenibilità. Da evidenziare infine le politiche di flessibilità degli orari e la scelta di riconoscere a tutti i dipendenti l’orario ridotto il venerdì.

Riproduzione riservata © il Nord Est