Parco fotovoltaico sul Bluenergy Stadium, iniziati i lavori
Un investimento da 1,35 milioni di euro destinato a essere implementato. Complessivamente l’impianto occuperà i tre-quarti del tetto della struttura

Va in rete l’obiettivo sostenibilità di Udinese Calcio. Metafora calcistica per un investimento da 1,35 milioni di euro, e potrebbe crescere, per un impianto fotovoltaico sul tetto del Bluenergy Stadium, e che ha l’ambizione di rendere parzialmente autonoma la struttura sportiva, ma anche di essere il “cuore” di una Cer, una Comunità energetica rinnovabile.
Il via
Appuntamento davanti alla curva Nord dello stadio per il direttore generale di Udinese Calcio Franco Collavino, il dg di Bluenergy Group Davide Villa, il vicesindaco del Comune di Udine Alessandro Venanzi e l’assessore regionale all’Ambiente, energia e sviluppo sostenibile Fabio Scoccimarro, per il via ufficiale al cantiere per la realizzazione dell’impianto. Come detto, è un investimento da 1,35 milioni dell’Udinese Calcio, a realizzarlo sarà Bluenergy Group. Con il cantiere al debutto oggi, la piena operatività è prevista per l’autunno. La posa dei pannelli avverrà per step, prima una curva, poi l’altra quindi sarà la volta della parte di tetto sovrastante i distinti. Complessivamente l’impianto occuperà i tre-quarti del tetto della struttura per una superficie impegnata dai pannelli che è quasi equivalente a quella del campo di calcio. I lavori in quota e a terra saranno pianificati in modo che non ci siano interferenze con gli eventi, e ovviamente nel massimo rispetto della sicurezza. Il progetto, nella fase attuale, si completa così. Ma è allo studio la possibilità di integrare la produzione di energia solare con un sistema di accumulo, una decisione in proposito deve essere ancora presa, ma è attesa a breve. «Al momento - conferma Collavino - il progetto prevede il solo impianto di produzione di energia solare, non è escluso si possa integrare con un sistema di accumulo».

L’impianto
Il cantiere che è stato avviato «è un cantiere - ha detto il dg di Bluenergy Villa - in quello che possiamo considerare un gioiello di questa città, che andremo ad arricchire con questi “diamanti” che verranno installati sul tetto, e rappresenta un importante passo in avanti sul cammino della sostenibilità». Al termine dei lavori, che si stima si concluderanno in ottobre, l’edificio sarà parzialmente autosufficiente (circa il 50% dei consumi saranno forniti dall’energia solare) grazie agli oltre 2 mila pannelli solari che verranno installati, la potenza sarà di 0,996 MWatt per una produzione annua di 1,2/1,3 GWatt, pari a circa 3 mila kWh/giorno. La quota di autosufficienza potrebbe aumentare sensibilmente con il sistema di accumulo «consentendoci - ha aggiunto il dg di Udinese Calcio Collavino - di essere ancora più “green” nel disputare partite nelle ore notturne». L’impianto sarà collegato alla rete e si presta, per dimensioni e potenza, ad essere il “cuore” di una Cer, ovvero una Comunità energetica rinnovabile.

Un primato
«Con questo investimento - ha spiegato il dg dell’Udinese Collavino - rendiamo questo stadio il più importante impianto sportivo in Italia e tra i primi in Europa. E questo va nella direzione della sostenibilità, un aspetto su cui ci stiamo impegnando molto cercando di declinare la sostenibilità in tutti i suoi diversi aspetti, compreso quello ambientale, oltre che sociale e di governance. Siamo davvero orgogliosi di dare il via al cantiere - ha concluso Collavino - e ricordo che tutto il lavoro che stiamo portando avanti rafforza sempre di più l’immagine di “stadio-modello” che abbiamo immaginato nel momento in cui abbiamo realizzato il Bluenergy Stadium», destinato ad accogliere anche eventi diversi da quelli sportivi, «e sempre più importanti». Il riferimento del dg era rivolto ai concerti, alcuni già avvenuti, che si affiancano agli appuntamenti più “tradizionali” per lo stadio, che in agenda per ottobre ha anche l’arrivo della Nazionale di calcio. E a novembre...

Dal calcio al Rugby
La suspense di Collavino è svanita nel pomeriggio, quando è arrivata l’ufficializzazione della novità d’autunno da parte di Chiara Dazzan, assessore comunale allo Sport, alla quale è andato il compito di annunciare l’arrivo di un’altra Nazionale, quella di rugby, attesa allo Stadio Friuli che ospiterà Italia-Argentina. «Udine è una città in cui il rugby è in netta crescita, sia dal punto di vista dei risultati con la recente promozione della Rugby Udine in serie B dal campionato interregionale, sia da quello sociale, con sempre più persone e giovani che si avvicinano e iniziano a praticarlo» ha spiegato Chiara Dazzan.
Un sogno che arriva da lontano
«È un altro momento importante per lo stadio - ha puntualizzato l’assessore Venanzi - che arriva da lontano, quando alcuni anni fa avevamo iniziato a immaginare qualcosa di diverso per questo impianto e per questa città, puntando a renderlo un modello per il Paese. E oggi siamo ancora capofila su un tema straordinariamente importante qual è quello dell’efficientamento energetico, dell'autonomia e del risparmio energetico. Lo stadio è diventato qualcosa di più di una struttura sportiva, è un luogo in cui si tengono concerti, in cui le imprese possono incontrarsi, un luogo poliedrico in cui si è dato corpo ad una partnership pubblico-privata vincente».
La regione
Pur senza un coinvolgimento diretto, la Regione è anch’essa un partner, se non altro per le politiche di incentivazione rivolte alle energie rinnovabili. «Con la speranza di poter assistere ad un derby Udinese-Triestina - è stato l’auspicio dell’assessore Scoccimarro, nell’immaginare in serie A entrambe le storiche squadre di calcio del Fvg - esprimo apprezzamento per questo progetto che punta a portare ancora più in alto questa struttura di eccellenza». L’esponente della giunta Fedriga ha quindi ricordato le scelte che la Regione ha compiuto proprio sul tema energia, «investendo risorse importanti per le rinnovabili» a disposizione sia dei privati che delle imprese, comprese quelle agricole «ma non per impianti che occupino suolo riservato all’agricoltura», ha chiarito Scoccimarro. «Non vogliamo sottrarre superfici all'agricoltura - ha aggiunto -, e possibilmente utilizziamo, come nel caso del Bluenergy Stadium, gli impianti sportivi che possono ospitare, sui tetti, gli impianti, e per sostenere questa iniziativa ci sono contributi dedicati messi a disposizione dalla Regione. Anche le aree militari dismessse - ha concluso Scoccimarro - possono accogliere impianti per la produzione di energia solare».
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