Park Des Dolomites, da “rifugio” di D’Annunzio e della Duse a family hotel di TH Resorts

BORCA DI CADORE. Nelle sue sale si respira il profumo della storia e dei personaggi che vi hanno soggiornato. Dall’aristocrazia italiana ai grandi nomi della letteratura, del teatro e della politica. Non ultimo del clero. Troppi per essere ricordati tutti. Bastino quelli del principe Umberto di Savoia, di Guglielmo Marconi, della divina Eleonora Duse e del vate Gabriele D'Annunzio, di Papa Pio XII, Papa Giovanni XIII e Papa Luciani e ancora di Aldo Moro.
In tempi molto diversi sono passati dalle stanze dell’hotel Park Des Dolomites, costruito all’inizio del ‘900 dalla Compagnia italiana grandi alberghi sul confine tra Borca e San Vito di Cadore come una struttura di lusso, destinati all’elite nobiliare e all’alta borghesia salvo poi mutare più volte destino.

L’ultimo lo vede cambiare nuovamente gestione: Hub, società riferibile alla diocesi di Padova, ha infatti sottoscritto con accordo con l’operatore turistico patavino TH Resorts che per l’hotel 4 stelle ha grandi ambizioni.
«Vogliamo che diventi il primo vero family hotel per il nostro gruppo, ma anche per tutto il Nordest – ha detto il presidente di TH Resorts, Graziano Debellini -. Un resort ancora più adatto ai gruppi, ai bambini, con servizi, animazioni, sport dedicati, che rimanga aperto dieci mesi l’anno».

«La struttura interna di questo hotel e gli immensi spazi verdi esterni – continua il presidente -sono un grande punto di partenza per organizzare iniziative che ci consentano di allungare la stagionalità».
Circondato dal verde e incorniciato dalle dolomiti bellunesi, il grand hotel conserva molti arredi d’epoca, che preservano il sapore della sua lunga storia e dei personaggi che lo hanno scelto per i loro soggiorni in Cadore.

Come detto, dopo un abbrivio legato un turismo aristocratico e alto borghese, la struttura è stata trasformata in ospedale durante la Prima e Seconda Guerra Mondiale, quindi in convitto e residenza estiva per i seminaristi, per poi tornare all'ospitalità negli anni Sessanta.
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