Parmalat aderisce a “Io Sono FVG” con Latterie Friulane: marchio regionale su latte e mozzarelle
In questa fase riporteranno il logo, indice di sostenibilità e tracciabilità, i prodotti a base di latte pastorizzato, la cui filiera è interamente Fvg, dalla mungitura alla vendita.

CAMPOFORMIDO. Locale e globale, coniugare le due dimensioni è possibile e lo dimostra l’ingresso della multinazionale Parmalat (gruppo Lactalis), con Latterie friulane, nella scuderia di IoSonoFvg, iniziativa regionale che premia le aziende impegnate nella sostenibilità e nella tracciabilità dei propri prodotti.
Da pochi giorni infatti a Campoformido lo stabilimento lattiero caseario, acquisito dal gruppo Parmalat a fine 2014, ha introdotto per i suoi prodotti di latte pastorizzato il nuovo packaging con impresso il marchio regionale e il Qr code, un modo per valorizzare il fatto che la filiera del latte è tutta regione.
Oggi i prodotti a latte pastorizzato, in breve anche le mozzarelle. L’azienda è pronta infatti a utilizzare il logo anche sulla confezione di queste ultime.

«Per Latterie Friulane – spiega Giuliano Gherri, direttore marketing di Parmalat - l’adesione a questa campagna, oltre che motivo di grande orgoglio, è di fatto una naturale conseguenza del suo essere dal 1933 un marchio del territorio e per il territorio. La filiera del nostro latte fresco è friulana e l'intero ciclo di vita del prodotto, dalla mungitura alla vendita, avviene in Friuli Venezia Giulia: ogni giorno il latte arriva sullo scaffale grazie alla mungitura di circa 6.000 mucche selezionate in oltre 100 allevamenti, attraverso un processo che rispetta i più alti standard di controllo e di lavorazione per garantire la qualità del prodotto finale».
Il marchio IoSonoFvg è un valore sia per grandi industrie agroalimentari sia per i piccolissimi produttori, «perché entrambi sono chiamati a evolvere la propria attività – spiega il direttore di Agrifood Fvg Pierpaolo Rovere – mettendo in pratica quella transizione verso la sostenibilità di cui molto si parla».

«Le numerose richieste di adesione al marchio, che vengono attentamente vagliate dal comitato valutativo del cluster, confermano che gli investimenti su qualità, tracciabilità e sostenibilità sono la via maestra da seguire per valorizzare le produzioni regionali – conclude Rovere -. Questi nuovi valori del nostro saper fare, infatti, avvantaggiano le nostre aziende incrementandone concretamente la già ottima reputazione e tutelano al contempo i consumatori».
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