Pasa Sgambaro vola all'estero: +30% nel 2020

Lo storico pastificio trevigiano chiude l'anno con fatturato a 21 milioni di euro. Le certificazioni Halah e Kosher hanno aperto i mercati israeliano e asiatico. Partito il progetto “Colourful Pasta” per la Cina

CASTELLO DI GODEGO (TV) – Per i produttori di pasta italiani il 2020 è stato un anno di vendite record non solo in Italia, ma anche fuori dai confini nazionali: secondo Coldiretti, a livello di comparto, l’esportazione è cresciuta del 16%.

Dato che sfiora il raddoppio nel caso di Sgambaro, che ha chiuso il bilancio con un aumento del fatturato estero pari al 30%.

“È un risultato eccezionale in tutti i sensi”, commenta Pierantonio Sgambaro, presidente dello storico pastificio veneto.

“Da un lato, siamo ben consapevoli che tale performance sia strettamente connessa all’emergenza sanitaria e sappiamo, anzi ci auguriamo, non si replicherà. Dall’altro accogliamo con grande soddisfazione un segnale importante: la pasta di alta qualità è sempre più riconosciuta e apprezzata anche in Paesi che non condividono la stessa tradizione e passione per questo prodotto di noi italiani”.

Sgambaro produce dal 2001 una sola linea di pasta di grano duro, utilizzando esclusivamente materia prima italiana.

La pasta acquistata a Copenaghen o Riad è quindi la stessa che si trova sugli scaffali di Milano o Bologna.

Nel 2021, Sgambaro punta a consolidare i volumi del precedente anno e registrare un’ulteriore crescita delle vendite pari al 5%.

Entro tre anni l’azienda vuole portare il peso dell’estero sul giro d’affari complessivo al 30% dall’attuale 18-20% (su un fatturato globale di 21 milioni di euro nel 2020).

Il pastificio gode di un ottimo posizionamento nel Nord Europa, in particolare Danimarca, Finlandia e Svezia, ma anche Islanda.

Sta lavorando per entrare o ampliare la presenza in grandi mercati europei come Francia, Spagna, Germania e Regno Unito, e guarda con interesse l’evoluzione del comportamento d’acquisto nei Paesi dell’Est Europa e in Russia, aree che tradizionalmente premiamo strategie pricing molto competitive.

“Anche se parliamo di volumi molto bassi, negli ultimi mesi abbiano iniziato a spedire in Repubblica Ceca, Polonia e Serbia”, racconta Federico Gris, direttore commerciale di Sgambaro.

“Un fatto curioso: in Russia è soprattutto il mondo della ristorazione d’alta gamma a ordinare la nostra pasta.”

Da Castello di Godego, piccolo paese della campagna trevigiana non lontano dal noto distretto del vino Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene, il marchio Sgambaro è diventato inoltre ambasciatore della pasta 100% italiana in Paesi distanti non solo su mappa, ma anche a livello di cultura enogastronomica.

Il raggio d’azione di Sgambaro si estende infatti dall’Arabia Saudita a Israele, fino al Sudafrica, e dall’Australia ai Paesi del Sud-est Asiatico e al Giappone, senza dimenticare il Canada (che dal pastificio veneto compra la pasta di Kamut®, materia prima – l’unica non prodotta in Italia – che l’azienda importa proprio dal Nord America).

Due case history: la certificazione Halal e il progetto “Colourful Pasta” in Cina.

Dopo aver ottenuto la certificazione Star-K Kosher, che ha aperto un importante sbocco sul mercato israeliano, Sgambaro ha superato il rigoroso iter di certificazione Halal. “Abbiamo intrapreso il percorso su suggerimento di un importatore che lavora in Malesia e Thailandia”, spiega Gris.

“Oltre a questi due Paesi, il riconoscimento internazionale Halal ci ha permesso di entrare in Indonesia e Arabia Saudita.”

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