Pedrollo a 500 milioni con l’ultima acquisizione: «Cresceremo ancora»

Il gruppo di San Bonifacio compra la Pm di Brendola Il ceo Giulio Pedrollo: «Tante incertezze, focus sui mercati maturi e in Estremo Oriente»

Nicola Brillo

«Servono aziende dimensionate, con strutture finanziare adeguate e grandi magazzini per far fronte all’instabilità geopolitica che stiamo affrontando: siamo molto preoccupati della situazione internazionale, da tempo purtroppo viviamo continui mutamenti ed emergenze».

Giulio Pedrollo, ceo dell’omonimo gruppo veronese, leader a livello mondiale nella produzione di elettropompe, ha annunciato ieri l’acquisizione della quota di maggioranza di Pm di Brendola (proprietaria del marchio Pm Technology). Un’acquisizione che porta a festeggiare il 50° dalla fondazione con 500 milioni di fatturato aggregato.

Negli anni gli orizzonti dell’azienda di San Bonifacio si sono allargati, arrivando a rifornire 160 Paesi, grazie alle 12 filiali commerciali. Nel 1974 Silvano Pedrollo, attuale presidente, forse poteva solo immaginarlo.

Nasce da una sua visita a Dubai 50 anni fa, allora solo una piccola cittadina dove l’acqua è più preziosa del petrolio, l’idea di costruire elettropompe. Il fondatore era lì per cercare investitori interessati a tecnologie per soddisfare un mercato in forte crescita.

La Pedrollo si sviluppò poi in pochi anni: dopo Dubai l’azienda si fece conoscere in tutto il Medio Oriente, poi vennero l’America Latina, l’Africa e il Bangladesh, dove realizzò pompe a basso consumo.

Il gruppo veronese opera nei settori della movimentazione dell’acqua, trasformazione dell’energia e tecnologia applicata. Il fatturato aggregato del 2023 supera i 470 milioni, in quattro anni quasi raddoppiato. La neo-acquisita Pm chiuderà invece il 2023 con un fatturato di 22 milioni.

Con l’acquisizione di Pm il gruppo consolida una posizione di leadership nell’ambito di motori ed elettropompe sommerse, nelle gamme caratterizzate da alti volumi e presenti in particolare negli ambiti domestico e civile.

«Abbiamo approvvigionamenti globali, per ora si parla di un mese di ritardo nei traffici attraverso Suez e possiamo farvi fronte - aggiunge Pedrollo - se la situazione dovesse peggiorare, le ripercussioni saranno pesanti su tutte le economie. Viviamo un periodo complicato: il mercato israeliano bloccato, come Russia e Ucraina. Per non subire le conseguenze, controbilanciamo, diventando più forti nei mercati europei, in Sudamerica e Stati Uniti, Arabia Saudita, luoghi più resilienti a questi problemi».

E Pedrollo guarda ai territori “maturi” ed in Estremo Oriente, per nuove acquisizioni. «Cerchiamo nel settore delle elettropompe o generazione di energia, che stiamo sviluppando», aggiunge Giulio Pedrollo, co-amministratore con Alessandra.

Anche se fortemente orientato al mercato globale, il gruppo mantiene ricerca, progettazione e impianti produttivi in Italia con stabilimenti che coprono oltre 240 mila metri quadrati.

L’azienda conta oltre 1.300 dipendenti ed è cresciuta fino ad includere oggi i business complementari della Linz Electric (alternatori e saldatrici), Gread Elettronica (elettronica e software) e Panelli (pompe e motori sommersi). Pm rappresenta la quarta operazione di crescita per linee esterne perfezionata dal gruppo veneto a partire dal 2019.

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