Pedrollo ne fa 50 e punta a 500 milioni: «Ora avanti con nuove acquisizioni»
In 2 mila a San Bonifacio per la festa dell’azienda che nel mondo vende 50 milioni di elettropompe. L’amministratore delegato: «Investiamo il 15% in ricerca e sviluppo e non pensiamo alla Borsa»

Pedrollo compie cinquant’anni. E lo fa con la prospettiva, a fine anno, di 500 milioni di fatturato e oltre 50 milioni di elettropompe vendute nel mondo. Con una presenza internazionale, grazie a quattordici filiali e 1.500 dipendenti, in 160 paesi. E la precisa volontà di non fermarsi e di andare oltre, puntando a nuove acquisizioni.
C’erano quasi 2 mila persone a celebrare il compleanno Pedrollo nella sede di San Bonifacio, in provincia di Verona, tra stakeholder, soci, amici, collaboratori ed esponenti delle aziende familiari acquisite da Pedrollo negli ultimi anni, dalla spagnola Saci Pumps alla statunitense Superior Pump, fino alle italiane Panelli e PM.
Una festa che ha visto, presentati da Jerry Scotti e Alessia Ventura, avvicendarsi sul palco famosi cantanti, dai Pooh a Tony Hadley, dai Nomadi ad Alvaro Soler, ma soprattutto tutti gli esponenti della famiglia. Il presidente e fondatore Silvano Pedrollo, i figli, entrambi amministratori delegati, Giulio ed Alessandra, i nipoti, in testa il diciassettenne Lorenzo che ha salutato in perfetto inglese gli ospiti stranieri del gruppo.
Della celebrazione rimangono due messaggi forti, entrambi rivolti al futuro. «I 500 milioni di euro di fatturato» ha detto Giulio Pedrollo «sono la tappa di un percorso destinato a continuare. Perché lavoriamo in un settore strategico, quello dell’acqua, in cui la finanza investe e che è destinato a crescere. Ma anche perché, nonostante la forte concorrenza cinese e le offerte di acquisito ricevute negli anni, non intendiamo vendere l’azienda, ma piuttosto pensare a nuove acquisizioni, con uno sviluppo consapevole come quello portato avanti finora».
Il secondo messaggio è di grande attenzione al sociale. «Annunciamo la nascita di Fondazione Pedrollo» spiega Alessandra Pedrollo «perché c’è bisogno di aiuto e di acqua in ogni parte del mondo, acqua da trovare o anche acqua da portare. L’intenzione è quella di destinare una parte degli utili di Pedrollo e delle sue consociate ad iniziative come quelle portati avanti finora attraverso il progetto Pedrollo4People. Portare gratuitamente l’acqua in un villaggio della Tanzania, ad esempio, ha significato vedere nascere un villaggio attorno a questa fonte primaria, dagli orti ad un caseificio. Ma interverremo anche portando aiuti economici, elettricità, cibo, abbigliamento, da Cuba al Kosovo. Vogliamo spargere un seme di speranza, in ossequio al nostro motto internazionale, che è the spring of life».
La storia di Pedrollo racconta una crescita importante, solo nel 2006 il fatturato era ancora di 100 milioni. Col tempo il gruppo è cresciuto allargandosi anche ad altri business, come quello degli alternatori e dei gruppi elettrogeni in cui è impegnato con Linz Electric. Ora deve fare fronte ad una concorrenza sempre più agguerrita.
«I cinesi hanno cercato di copiarci i processi» racconta l’Ad Giulio Pedrollo «e commercializzato prodotti a marchio “Pedrillo” e “Pompe Silvano”. Ma andiamo avanti, consapevoli che in epoca di cambiamenti climatici questo lavoro è importante anche per l’umanità. Nel mondo ci sono due miliardi di persone senza acqua potabile e tante che devono fare fronte ad alluvioni, anche in posti impensabili, come Dubai».
Quindi la mission di Pedrollo rimarrà la stessa, portare acqua o portarla via, quando ce n’è troppa, crescendo ancora.
«L’acquisizione di aziende familiari è la nostra strategia, perché con le famiglie condividiamo sia il business (è consuetudine che rimangano con il 30% di quota) che i valori» aggiunge Pedrollo «non intendiamo quotarci in Borsa, dove si bada di più al breve periodo e il livello di investimenti che facciamo non sarebbe accettato, visto che il 15% del fatturato va in ricerca e sviluppo, molto più dei grandi player concorrenti».
L’8 ottobre 2024 ci sarà l’assemblea di Confindustria Verona, dove Pedrollo è un “big player”. «Mi aspetto che Boscaini e Orsini affrontino temi alti, visto il momento difficile, con le guerre alle porte», sottolinea «ci sono contingenze come le difficoltà dell’automotive e la crisi tedesca. Che il paese locomotiva d’Europa stia perdendo peso economico e politico è un fatto che va affrontato anche a valle, e Verona ne è consapevole».
Riproduzione riservata © il Nord Est