«Per TH Resorts è partita la fase due. E ora puntiamo anche sulle città»
Peroglio Longhin alla guida del gruppo: «Nella nostra strategia il consolidamento nella montagna». Nel 2024 per la prima volta i ricavi raggiungeranno la quota di 200 milioni, +15 per cento in un anno

«Dopo dieci anni di crescita ora è il momento di passare alla fase due, consolidando da una parte la nostra leadership nella montagna e puntando sul prodotto urban (le città, ndr), un ambito destinato a crescere nei prossimi anni». Parola di Alberto Peroglio Longhin, già direttore centrale di Alpitour e amministratore delegato di Parmatour in amministrazione straordinaria e del gruppo Bluvacanze e da poche settimane alla guida di TH Resorts.
La società con sede a Padova, parte del gruppo turistico Hotelturist, nel 2024 supererà per la prima volta nei suoi 45 anni di vita la quota record di 200 milioni di fatturato, in crescita del 15% sull’anno precedente.
«Risultati lusinghieri che ci spingono a migliorare ulteriormente consolidandoci sia dal punto di vista organizzativo che di dimensione con una grande attenzione a un tema per noi fondamentale come quello della sostenibilità», aggiunge Peroglio Longhin.
I numeri di Th Resort sono importanti: 6.700 camere e 10 mila collaboratori tra diretti e indotto in alta stagione con un ebitda (il margine operativo lordo) che quest’anno sfiorerà i 10 milioni.
«Per noi sarà fondamentale mantenere la leadership nel mercato dei resort di montagna dove siamo i principali operatori di mercato sulle Alpi», sottolinea Peroglio Longhin, «e questo perché da anni abbiamo individuato il potenziale del turismo estivo in montagna. Tuttavia ora pensiamo che anche il prodotto mare abbia un importante potenziale di crescita».
«Per quanto riguarda invece il prodotto urban, che presidiamo con tre strutture - due ad Assisi e una a Roma - registriamo un analogo fenomeno senza però avere ancora una diffusione tale da apprezzarlo come un trend».
Ed è infatti su quest’ultimo punto che il nuovo amministratore delegato di Th Resort vede i maggiori margini di crescita. «In questo caso però dovremo definire la nostra identità», aggiunge il manager, «così da avere la stessa forza e autorevolezza che possiamo vantare nella montagna».
Per quanto riguarda la clientela il numero di stranieri è nettamente più alto nei resort di montagna, toccando quota 50%, mentre per quanto al prodotto mare il 30% arriva dall’estero. Presenze che impongono una particolare attenzione ai temi della sostenibilità.
«I clienti», spiega, «stanno maturando una cultura attenta a queste tematiche adottando comportamenti consoni nella loro vita quotidiana, dunque anche nelle scelte di viaggio. Dal canto nostro, l’attenzione alla sostenibilità è articolata su tutti i fronti: ambientale, sociale e di governance e in tutte le fasi dell’offerta. Dalla formazione con la Scuola Italiana di Ospitalità con il corso di laurea in collaborazione con Ca’ Foscari, ai progetti di selezione dei prodotti locali. Svilupperemo inoltre la partnership con il Touring Club, di cui gestiamo tre villaggi mare, ampliando il ruolo informativo e culturale, attingendo dal vasto potenziale di contenuti dell’associazione».
Per quanto riguarda i progetti futuri Peroglio Longhin spiega che il piano d’azione sarà su tre direttrici: «Consolidare il nostro prodotto di punta, ossia i resort in montagna. Poi segmentare la nostra offerta del prodotto mare, dove siamo già cresciuti in termini significativi».
«Svilupperemo inoltre il prodotto Urban con un’attenta valutazione della caratterizzazione di mercato con cui farlo. Per farlo abbiamo le migliori condizioni societarie: da un lato una forte e autorevole competenza nell’attività caratteristica, dall’altro due partner finanziari che ci garantiscono la necessaria affidabilità finanziaria sul mercato, Cdp Equity e Isa. Possiamo quindi concentrarci sulla definizione del nostro piano di sviluppo fondandolo sulla ottimizzazione dei processi e sull’innovazione dei modelli e degli strumenti».
Riproduzione riservata © il Nord Est