Piano da 25 milioni per Trieste Airport. Marano: «Più sinergie fra gli scali alleati in 2i»
Atteso il cda della società di gestione su budget e business plan al 2028. Nuovo socio di minoranza in arrivo nella governance del veicolo di F2i

Trieste Airport quest’anno prevede di superare la linea Maginot di quota 1,2 milioni di passeggeri e dopo il rafforzamento di Ryanair che lo ha eletto a propria base ambisce a diventare la punta di diamante di un sistema di servizi e intermodale su scala regionale: «Dobbiamo puntare su un salto di qualità con una crescita organica», dice il presidente del consorzio Trieste Airport, Antonio Marano. Oggi all’esame del cda del Consorzio dell’aeroporto sarà annunciato assieme al budget un ambizioso business plan 2024-2028 che prevede investimenti superiori ai 25 milioni: «Con l’amministratore delegato Marco Consalvo lavoriamo a un sfida molto importante che si gioca sul piano infrastrutturale e intermodale», dice Marano.
Sul piano dei traffici molto dipenderà anche dal futuro della fusione fra Ita e Lufthansa all’esame della Commissione europea. Ma intanto per capire il futuro di Trieste Airport bisogna guardare al riassetto annunciato di 2i Aeroporti, veicolo controllato da F2i e proprietario dal 2019 del 55% dello scalo regionale (il 45% è in mano alla Regione Fvg). Ardian e Crédit Agricole Assurance sarebbero pronti ad avviare a breve il processo di vendita del loro 49% della holding che controlla il Trieste Airport, l’aeroporto di Torino, Napoli Capodichino e possiede una quota del 36% in Sea (che gestisce gli aeroporti di Milano Linate e Malpensa) e altre di minoranza negli scali di Bergamo, Bologna, Cagliari e Alghero. Alla finestra ci sarebbero grandi investitori istituzionali come Brookfield e JP Morgan asset management.

Questo network aeroportuale da Torino a Trieste vale il 40% del traffico aereo nazionale: «Ci aspettiamo che stabilizzata la governance di 2i Aeroporti con l’arrivo del nuovo socio si riesca a valorizzare meglio di quanto si sia fatto fino ad ora le sinergie di tipo industriale e commerciale fra tutti gli scali del network che potrebbero così avere una voce unica. Un vantaggio anche per il Sistema Paese», sostiene Marano. Nella visione del presidente questo è un passaggio fondamentale per definire i nuovi orizzonti strategici del Trieste Airport che inserito in un network aeroportuale avrebbe più forza: «L’importanza dei collegamenti aerei per questa regione è fondamentale. Altrimenti, privi dell’alta velocità, restiamo un’isola felice. Per scendere alla stazione Trieste Airport del treno dal capoluogo ci si impiega 28 minuti che sono tempi da metropolitana e potrebbero ridursi ulteriormente senza fermate intermedie. Da quando è entrata in funzione la tariffa agevolata per i pendolari il traffico passeggeri è cresciuto del 30%. Siamo l’unica regione che dispone di un intermodalità spinta che deve essere ulteriormente valorizzata. L’aeroporto deve fare parte di un sistema integrato intermodale su scala regionale. Con l’analisi dei dati oggi riusciamo a pianificare servizi di trasporto adeguati alla domanda anche utilizzando applicazioni come quella lanciata di recente da Trieste Trasporti».
Nei giorni scorsi il presidente del gruppo Save, Enrico Marchi, la società che gestisce lo scalo di Venezia e Treviso, ha messo sotto accusa la sovrattassa sui turisti che ha portato Ryanair a spostare l’offerta su Trieste. Che ne pensa Marano? «Non dimentichiamo che rispetto allo scalo di Venezia, il quarto nel Paese per passeggeri, il nostro aeroporto ha un peso molto inferiore. La decisione della Regione Fvg di abolire la sovrattassa è stata in effetti determinante per rendere ancora più attrattivo Trieste Airport. E i risultati ci stanno dando ragione».
Ryanair scommette sull'Italia e ha aperto una nuova base a Trieste dove la sua offerta è aumentata dell’11%. L'operativo di Ryanair su Trieste includerà quindi le nuove rotte da e per Budapest, Olbia, Berlino, Brindisi, Cracovia, Parigi e Siviglia per 18 rotte in totale con il raddoppio stimato dei traffici: «L’Italia è uno dei primi mercati per la compagnia low cost irlandese che, non dimentichiamo, fornisce anche i servizi di un’agenzia di viaggi. In futuro potrebbero esserci nuove destinazioni e rafforzamento della frequenza dei voli. Oggi siamo un aeroporto con una offerta di collegamenti importante per una regione di 1,2 milioni di abitanti con quattro voli al giorno su Roma e due su Milano e Francoforte. Sul piano dei traffici molto dipenderà anche dal futuro della fusione fra Ita e Lufthansa all’esame della Commissione europea. Il nostro amministratore delegato Marco Consalvo sta lavorando molto anche per ripristinare lo storico collegamento con Monaco», continua Marano, secondo il quale va posto il problema di come gestire il forte aumento dei flussi turistici e dei visitatori a Trieste e sul territorio: «Con la nuova offerta di voli su Trieste dobbiamo trovare un equilibrio. Possiamo contare su un ottimo management e sulla politica lungimirante della Regione».
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