Pietro Fiorentini firma nuovo contratto per la digitalizzazione della rete gas dell’Uzbekistan
Il Gruppo vicentino, circa 490 milioni di euro di fatturato consolidato nel 2022 (+ 6% sul 2021), ha firmato un accordo con la società statale uzbeka Hududgazta’minot JSC per la realizzazione di 5.434 stazioni

Parte il secondo step della modernizzazione della rete gas dell’Uzbekistan con tecnologie Pietro Fiorentini. Dopo i quattro milioni di contatori intelligenti installati tra il 2019 e il 2022, ora arriva il turno delle stazioni smart di regolazione e controllo.
Il Gruppo vicentino, circa 490 milioni di euro di fatturato consolidato nel 2022 (+ 6% sul 2021), ha infatti firmato nei giorni scorsi con il supporto di Sace un accordo con la società statale uzbeka Hududgazta’minot JSC per la realizzazione di 5.434 stazioni. Una commessa del valore iniziale intorno ai 200 milioni di euro, per interventi che a partire dalla regione della capitale Tashkent si estenderanno poi alle regioni limitrofe.
Al progetto partecipa anche Terranova, l’azienda controllata del Gruppo Pietro Fiorentini che fornisce il software di telecontrollo TSG che consentirà la raccolta dati, il monitoraggio a distanza e la verifica in tempo reale di portate e pressioni. Inoltre è prevista la creazione in Uzbekistan di un centro di formazione per gli ingegneri sulla gestione e la manutenzione della nuova rete.
Entrambe le commesse, gli smart meter e le smart station, si inseriscono nel progetto Automated Gas Metering Control System con cui Hududgazta’minot JSC mira a completare la digitalizzazione della distribuzione del gas in Uzbekistan entro il 2026. A regime il progetto rafforzerà la capacità di servire la rete anche alle basse pressioni conseguenti a picchi di consumo, permettendo di ridurre di oltre il 60% gli interventi di assistenza (tra cui oltre il 90% delle situazioni di emergenza) e di circa 38,9 milioni di metri cubi le perdite fisiologiche della rete.
I tre milioni di contatori intelligenti sinora installati nelle abitazioni hanno già portato a un’importante riduzione dei consumi, maggiore consapevolezza degli utenti, e conseguenti vantaggi sia economici sia come riduzione delle emissioni. «Dopo il successo ottenuto con la prima fase del progetto, gestito dalla società Texnopark, siamo lieti che Hududgazta’minot abbia deciso di rivolgersi nuovamente a Pietro Fiorentini come partner industriale. Le nuove stazioni intelligenti saranno fondamentali per garantire ai cittadini uzbeki una rete del gas più stabile ed efficiente», ha dichiarato Cristiano Nardi, presidente esecutivo del Gruppo Pietro Fiorentini in occasione della sigla dell’accordo alla presenza dell’ambasciatore dell’Uzbekistan in Italia Otabek Akbarov.
La seconda fase è già partita nel corso del 2022 con le attività di manutenzione delle attuali stazioni e l’integrazione della rete nazionale dei metanodotti attraverso la realizzazione di 381 km di nuove tubazioni. Nel frattempo, quattro nuove stazioni smart oggetto della nuova commessa sono già state installate nell’ambito di un progetto pilota nel distretto Shaykhantakhur.
Sace, già coinvolta nella prima fase, ha rinnovato il proprio interesse a supportare la trattativa tra Pietro Fiorentini e Hududgazta’minot. «Siamo felici e orgogliosi di essere ancora una volta al fianco di Pietro Fiorentini, nostro cliente dal 2005 ed eccellenza italiana che vanta una importante presenza internazionale e sta investendo con forza nella transizione energetica e digitale», ha dichiarato Bernardo Attolico, chief business officer di Sace. «La missione di Sace è sostenere la competitività del Made in Italy nel mondo e questo progetto conferma il nostro impegno nel supportare i piani di crescita delle imprese italiane in un territorio ad alto potenziale come l’Uzbekistan, che ha avviato un ambizioso piano di riforme migliorando il proprio business climate».
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