Poste, nel biennio del Covid 1.132 assunzioni a Nordest
In Fvg stabilizzati 94 portalettere e reclutati 142 tra sportellisti e consulenti. Nuovi ingressi previsti anche nel 2022, le ricerche dell’azienda sono aperte
UDINE. Oltre mille assunzioni nei due anni del Covid. Per la precisione 1.132 tra Friuli Venezia Giulia, Veneto e Trentino Alto Adige. L’equivalente occupazionale di una grande industria. Ma qui non si parla di manifattura. E’ Poste Italiane ad aver messo mano all’organico stabilizzando contratti a termine tra le file dei portalettere e assumendo ex novo sportellisti e consulenti finanziari. Gli ultimi due piani industriali dell’azienda - “Deliver 2022” e “Sustain and Innovate” - varati nell’era dell’Ad Matteo Del Fante, prevedono 25.000 ingressi totali nel periodo di validità, vale a dire dal 2017 al 2024. Un programma ambizioso che mira a rinnovare la forza lavoro in Poste non solo dal punto di vista anagrafico ma anche delle competenze. Giovani sì dunque, ma anche digitali e flessibili. Nel 2021 ne sono stati assunti 3.400 in Italia di cui 777, quasi il 23%, a Nordest: 441 in Veneto, 183 in Friuli Venezia Giulia e i restanti 153 nelle due province autonome di Trento e Bolzano.
In Friuli Venezia Giulia nel biennio pandemico sono state assunte 236 persone. Di queste, 94 portalettere (passati da contratti a tempo determinato a indeterminato), 106 sportellisti e 36 consulenti finanziari (entrambi assunti ex novo). Numeri importanti, ma non esaustivi considerato che mancano all’appello tutti i contratti a tempo determinato che Poste ha in essere e che attiverà, anche in regione, nel corso dei prossimi mesi compatibilmente alla difficoltà di reperire le figure necessarie, che in Fvg ma in generale a Nordest paiono scarseggiare.
Proseguiranno tanto i nuovi inserimenti quanto le stabilizzazioni.
Gli obiettivi di Poste per il 2022 sono, se possibile, ancora più sfidanti di quelli dell’ultimo biennio, che ha visto l’azienda continuare ad assumere mentre molte altre hanno faticato a mantenere l’occupazione.
La necessità di rafforzare l’organico è figlia in qualche misura del necessario ricambio generazionale - l’azienda vede al momento convivere 4 generazioni, con un’età media di poco superiore a 49 anni e con gli under 40 che sono solo il 21% -, ma anche dei nuovi business che Poste ha abbracciato: dalla consegna dei pacchi (anche per Amazon) al credito e ancora all’energia.
Entreranno dunque nuovi portalettere per rafforzare la rete degli uffici postali e dar gambe e braccia al business delle consegne dei pacchi che la pandemia ha contribuito a far decollare, ma anche addetti allo smistamento, al nuovo progetto energia e consulenti finanziari.
Per questi ultimi, che oggi in Italia sono circa 8.000, è previsto un deciso scatto in avanti con 2.000 assunzioni da qui al 2024 che porteranno il totale degli specialisti a 10.000 unità. La ricerca è già avviata. Sullo spazio dedicato alle carriere, all’interno del sito, sono ben 6 le posizioni aperte. Tra queste Poste cerca (in tutta Italia, Nordest compreso) portalettere, giovani laureati e come detto consulenti finanziari.
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