Produzione di cioccolato in Ghana, Confindustria Alto Adriatico trova sito e partner

L’iniziativa dell’associazione presieduta da Michelangelo Agrusti fa un nuovo passo avanti. Sarà costituita una cooperativa che darà lavoro a una 60ina di ghanesi e la produzione prenderà il via entro l’anno. Agrusti: «Faremo il miglior cioccolato del mondo» 

Maura Delle Case

Produrre il miglior cioccolato del mondo. È l’ambizioso obiettivo che si è data Confindustria Alto Adriatico in Ghana, paese africano dove l’associazione di categoria ha avviato, insieme ai locali Salesiani, un’academy per la formazione di personale da occupare nelle industrie Fvg (Fincantieri e Cimolai le prime), e dove ora progetta di impiantare una vera e propria attività di produzione. Di cosa se non di cacao, le cui fave vengono prodotte, al 60% a livello mondiale, proprio dal Ghana assieme alla Costa d’Avorio?

Non si pensi a un’iniziativa esclusivamente sociale. «Si tratta di un progetto industriale in piena regola» tiene a precisare il presidente di Confindustria Alto Adriatico, Michelangelo Agrusti, che nella zona vede un’importante, futuro centro di potenziali relazioni economiche per le imprese italiane.

I pilastri ci sono già tutti. C’è il sito: un’ex fabbrica di legname, nella regione di Ashanti, quella del cacao, proprietà di un imprenditore italiano che da 47 anni risiede in Ghana, Paese del quale è anche console onorario. E ci sono i partner: oltre all’imprenditore locale anche un socio industriale, un produttore italiano di cioccolato di altissima gamma, sui cui nomi, per ora, Agrusti preferisce mantenere il massimo riserbo.

Il presidente di Confindustria Alto Adriatico, Michelangelo Agrusti, con un gruppo di ragazzi ghanesi
Il presidente di Confindustria Alto Adriatico, Michelangelo Agrusti, con un gruppo di ragazzi ghanesi

Ma i veri protagonisti della nuova impresa africana di Confindustria saranno ancora una volta i giovani del luogo. «L’obiettivo è quello di creare una cooperativa di ragazzi ghanesi che offra loro un’opportunità di sviluppo e crescita nonché di raddoppiare il livello salariale, passando dagli attuali 200 a 400 dollari al mese» spiega ancora Agrusti che punta a far dell’iniziativa un caso di scuola.

La fabbrica, affiancata all’academy, in prospettiva sarà utile infatti ad accreditare l’imprenditoria nordestina (e l’Italia con quella) agli occhi del Paese africano e di quelli confinanti. «L’idea è di organizzare una missione economica con gli interessati in Ghana che può diventare la piattaforma ideale per la presenza in Africa delle nostre imprese. Un progetto che è stato presentato all’attenzione della commissione che gestisce il Piano Mattei e della presidente del consiglio Giorgia Meloni che l’hanno valutata positivamente» ha fatto sapere ancora il leader degli industriali pordenonesi e isontino-giuliani.

Tornando al progetto, l’orizzonte temporale è la fine del 2025. Confindustria Alto Adriatico ha coinvolto anche l’università di Udine e in particolare la facoltà di Agraria che si sta occupando di selezionare le piante. Le migliori per ottenere il cioccolato migliore. La produzione, destinata come detto a essere esportata, dovrebbe partire dunque entro dodici mesi e coinvolgere inizialmente tra le 40 e le 60 persone. Anche queste, adeguatamente formate dai locali Salesiani che nel frattempo continueranno a lavorare anche per garantire nuovo personale alle aziende nordestine.

Dopo i primi arrivi di ragazzi ghanesi, al lavoro in Fincantieri e dall’inizio di quest’anno in Cimolai, Confindustria prevede ne arrivino altri 250 in primavera, per rispondere così alle tante richieste delle aziende friulgiuliane. —

 

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