Prosecco da record: 660 milioni di bottiglie e 3,6 miliardi di valore

Il rosè ha raggiunto il 10% della produzione complessiva. Guidolin: «Ottimismo per il 2025, il successo dipende da tutti»

Maurizio Cescon

Il brindisi di rito, mai come in questo caso, è doveroso. La Doc Prosecco che comprende cinque province del Veneto e le quattro del Friuli Venezia Giulia, chiude il 2024 con numeri record.

Gli imbottigliamenti della denominazione hanno infatti registrato per la prima volta 660 milioni di bottiglie, con un incremento del 7% rispetto al 2023, per un valore stimato al consumo di 3,6 miliardi di euro. E se alla Doc Prosecco aggiungiamo i numeri del Conegliano Valdobbiadene Docg, 90 milioni di bottiglie, e dell’Asolo Docg, 30 milioni di bottiglie, il “sistema” Prosecco può vantare complessivamente 780 milioni di bottiglie, vendute in tutto il mondo.

Le bollicine veneto friulane si confermano come un pilastro della spumantistica italiana e mondiale: il Prosecco Doc rappresenta quasi il 25% della produzione dei vini italiani a Dop (Denominazione di origine protetta). Grande soddisfazione è data anche dalle performance del Prosecco Doc Rosé, lanciato qualche anno fa sulla scia dei gusti e delle tendenze che cambiano: nei dodici mesi del 2024 sono state commercializzate circa 60 milioni di bottiglie, segnando un aumento di oltre il 20% rispetto al 2023. Questa categoria rappresenta all’incirca il 10% del totale, riaffermando le previsioni iniziali.

Guardando al 2025, il Consorzio Prosecco Doc intende continuare a lavorare con l’obiettivo di salvaguardare la stabilità del valore e la qualità delle produzioni, accompagnando le esigenze del mercato grazie ad attente politiche di gestione dell’offerta.

«Nonostante le difficoltà che attraversa il settore enologico, il 2024 è stato un anno positivo per il Consorzio di tutela del Prosecco Doc - sono le parole del presidente Giancarlo Guidolin - guardiamo all’anno nuovo con fiducia e rinnovato impegno, consapevoli che il nostro successo dipende dal lavoro di tutti gli attori della filiera, dai produttori ai vinificatori, dagli imbottigliatori ai partner commerciali. Un sincero ringraziamento va a ciascuno di loro per la dedizione che ha contribuito ai risultati ottenuti. Il Consorzio continuerà a valorizzare, tutelare e promuovere la nostra Denominazione, affrontando insieme le sfide future e rispondendo sempre più alle esigenze dei consumatori, con particolare attenzione alla sostenibilità».

La grande Doc del Prosecco è stata istituita nel 2009 quando al ministero dell’Agricoltura c’era Luca Zaia. Da allora il successo dello spumante del Nord Est è stato un crescendo rossiniano, fino ai numeri record di oggi. E le colline Unesco di Valdobbiadene e Conegliano hanno contribuito in modo determinante a far conoscere il territorio all’estero.

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