Raccolta rifiuti Raee: Fast.Est è leader tra le aziende private
Sul podio triveneto della raccolta di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche domestiche ci sono le utility Veritas e Contarina e il corriere tecnico Fast.Est
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Sul podio triveneto della raccolta di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche domestiche ci sono le utility Veritas e Contarina e il corriere tecnico Fast.Est. Lo si evince dai dati 2021, 2022, 2023 e 2024 del Centro di Coordinamento Raee, sistema che gestisce oltre il 90% dei volumi (356 mila tonnellate nel 2024, dato parziale; 348 mila tonnellate nel 2023).
Veritas e Contarina sono soggetti pubblici del ciclo integrato dei rifiuti nelle province di Venezia e Treviso, dove intercettano quindi soprattutto i flussi dei centri di raccolta comunali. Fast.Est invece è un’impresa privata padovana specializzata nella consegna e installazione a domicilio di elettrodomestici e nel ritiro dell’usato secondo la formula “uno contro uno”.
Il caso di Fast.Est è interessante. Fondata nel 1999, l’azienda oggi con 270 dipendenti e un fatturato di circa 25 milioni di euro si è ritagliata una posizione nel mercato del bianco ed è partner di produttori e di catene della grande distribuzione come Electrolux, Bosch, Miele, Mediaworld, Unieuro. Inoltre, ritirando l’usato sia dai consumatori sia dai rivenditori, è diventata uno dei primi tre soggetti nella raccolta di Raee domestici anche a livello nazionale, preceduta nel 2024 solo dalle utility Hera e Alia Servizi Ambientali.
Dal 2021 al 2025 ha raccolto annualmente tra le 7 mila e le 10 mila tonnellate di Raee (dati CdC Raee). «In media facciamo circa 600 mila installazioni l’anno. Nel 45% dei casi ritiriamo un elettrodomestico a fine vita dello stesso tipo, che conferiamo presso i luoghi di raggruppamento dedicati presso le nostre dodici sedi operative, tra cui due in Veneto a Padova e Verona, una a Udine e una a Trento.
I consorzi del sistema Raee affidano poi questi rifiuti agli impianti di smaltimento», spiegano i due amministratori delegati di Fast.Est Manuel Paroni e Simone Poncina. Gli impianti registrati di trattamento sono oltre mille in Italia. Di questi, circa una cinquantina accreditati dal Centro di coordinamento (quattro nel Nord Est, tutti in Veneto) processano gran parte della raccolta Raee. Che mediamente supera le 500 mila le tonnellate annuali tra domestici e professionali.
Si tratta di apparecchiature molto diversificate: scambiatori di calore con fluidi come frigoriferi e condizionatori, grandi e piccoli elettrodomestici, televisori e monitor, telefonini, server e pc, neon e lampade. Pertanto si recuperano diversi tipi di materiali.
Per esempio, nel 2024 il tasso di riciclo di materie prime seconde del consorzio Erion che gestisce oltre la metà dei Raee domestici (237 mila tonnellate) è stato pari all’88% del peso dei rifiuti trattati. Oltre la metà ferro (130 mila tonnellate). Poi plastica (29.600 tonnellate), rame (5800 tonnellate), alluminio (5200 tonnellate). E anche vetro, gomma, legno.
Ma il tasso italiano di riciclo dei Raee rispetto ai volumi di prodotti immessi nel mercato langue da anni intorno al 30%. Tra i più bassi d’Europa e lontano dal target Ue del 65%. Tant’è che nel 2024 Bruxelles ha aperto una procedura d’infrazione contro l’Italia.
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