Riciclaggio pneumatici: Michelin sceglie Salvadori (Rovereto) per realizzare un impianto in Cile
La tecnologia Salvadori sarà utilizzata per ridurre la gomma in pezzi di dimensioni predeterminate che verranno poi ulteriormente lavorati nello stabilimento sudamericano

ROVERETO. La tecnologia trentina vola in Sudamerica. Il gruppo francese Michelin ha selezionato infatti Salvadori Srl, azienda di Polo Meccatronica a Rovereto che produce soluzioni per il riciclaggio dei pneumatici, come fornitore per un impianto di riciclaggio in Cile. I macchinari dell’azienda trentina saranno utilizzati per garantire la riduzione volumetrica delle gomme del nuovo impianto di pirolisi.
Questo impianto di nuova generazione verrà costruito in collaborazione con Enviro, azienda svedese che ha sviluppato una tecnologia brevettata per recuperare nerofumo, petrolio, acciaio e gas dai pneumatici fuori uso ed avrà sede nella regione cilena di Antofagasta.
Nello specifico la tecnologia Salvadori sarà utilizzata per ridurre la gomma in pezzi di dimensioni predeterminate che verranno poi ulteriormente lavorati nello stabilimento.

La realtà trentina, nata 35 anni fa per iniziativa di Giorgio Salvadori, dal 2016 fa parte del gruppo industriale americano TRC - Tech Tyre &Recycling Holding, può contare su 27 dipendenti, opera in 120 Paesi e ha un giro d’affari estero per un valore pari al 97% del proprio fatturato.
Un fatturato che ha risentito pesantemente della pandemia: 8,5 milioni nel 2018, 5,8 nel 2019 e 2,4 nel 2020: un calo nel 2020 del 71,87% rispetto al 2018.
«Il progetto Michelin - spiega Luca Olcese, direttore generale di Salvadori - è innovativo e molto importante per noi. Il fatto che un colosso nella produzione di pneumatici abbia deciso di investire le proprie risorse in un impianto di riciclaggio completamente integrato è un segnale molto importante per Salvadori, che è un pioniere in questo settore. Ci rafforza e apre incredibili prospettive di business. Il mondo ha bisogno di risolvere questo problema e noi siamo qui per questo».

Le tre macchine progettate e sviluppate insieme a Michelin nel Polo Tecnologico a Rovereto, costituiscono una stazione di taglio completa: la prima serve per separare i fianchi del battistrada, la seconda per togliere il tallone, ovvero l’anima in acciaio che forma la struttura del pneumatico, l’ultima per tagliare in piccoli pezzi ciò che resta. Una volta tagliati, sono pronti per entrare nel processo di trasformazione.
Michelin ha richiesto all’azienda trentina, oltre alla costruzione dei macchinari, la loro installazione e la formazione del proprio personale in Cile.

Riproduzione riservata © il Nord Est