Roncadin progetta la crescita: 100 assunzioni entro il 2024
L’azienda di Meduno ha chiuso il 2021 a 148,5 milioni di euro (5 in più del 2020). L’Ad: «Nei prossimi tre anni vorremmo estendere il lavoro al fine settimana»
MEDUNO. Roncadin, l’azienda di Meduno (Pordenone) produttrice di pizze surgelato a marchio proprio e per le principali private label della Gdo, diventa società benefit e chiude il 2021 con l’ennesimo segno più davanti ai ricavi.
La crescita è stata meno esplosiva rispetto a quella del 2020, spinta dalle ottime performance della Gdo, ma comunque significativa: la società ha fatturato 148,5 milioni l’anno scorso, 5 in più del precedente. Ora guarda al futuro a medio termine, progettando di crescere in volumi estendendo la settimana lavorativa da 5 a 7 giorni e assumendo un centinaio di persone.
Ad annunciarlo è l’amministratore delegato Dario Roncadin: «Siamo in una fase di efficienza massima della fabbrica e per aumentare i volumi avremo bisogno di far lavorare lo stabilimento anche nei fine settimana, il sabato e la domenica. Ci piacerebbe arrivare a gestire, nel giro di tre anni, un paio di linee produttive in più (attualmente Roncadin ne ha 5 per un totale di 15 turni) e per farlo serviranno un centinaio di persone».
Dipendenti che si aggiungeranno agli attuali 775 e consentiranno all’azienda di spingere oltre le 100mila pizze surgelate prodotte attualmente in un anno. Progetti che oggi fanno i conti con una situazione congiunturale non semplice anche per Roncadin, che sta facendo i conti con i rincari dell’energia e delle materie prime.
«Si parla molto della pasta, ma il nostro settore non è stato colpito meno dai rincari. Anzi. Oltre alla farina sul nostro business impattano gli aumenti della mozzarella, dell’energia elettrica, del gas. In media produrre costa circa il 15% in più».
Impensabile ribaltarli tout court sul cliente finale. «Stiamo lavorando insieme ai costri clienti (leggi la Gdo) che fortunatamente hanno capito la situazione e spingendo sul nostro marchio, che oggi fa circa il 10% del mercato interno, pari quest’ultimo al 30% del totale».
La crescita dell’azienda di Meduno è ormai un trend che che si è andato consolidando negli ultimi 5 anni con un vero e proprio boom nel 2020, con un +40% - «anche difficile da gestire» confessa l’Ad - che ha visto letteralmente decollare i consumi di pizza surgelata, scoperta per la prima volta da molte famiglie durante i mesi del lockdown.
«Quella è stata una bolla - precisa Roncadin - ma la crescita c’è, si conferma, anche grazie alla qualità del prodotto che è sempre più alta». Come alta è l’attenzione del management per la sostenibilità aziendale, per le persone e il territorio che ospita l’impresa e che si è concretizzata nella scelta di ampliare l’oggetto sociale di Roncadin adottando lo status di società benefit.
«Significa inserire questo nostro impegno nello statuto , rendicontare e comunicare annualmente le nostre azioni. È anche un segnale forte che volevamo dare in questi tempi complicati - spiega Dario Roncadin -: solo abbracciando un nuovo modello di sviluppo, che tiene conto del bene comune, le aziende possono affrontare con successo le sfide del futuro».
L’attenzione per l’ambiente è nel Dna di Roncadin che utilizza esclusivamente energia prodotta da fonti rinnovabili, l’80% del packaging proviene da materiali riciclati e, per alcune linee di prodotto, l’azineda ha iniziato a usare un imballo realizzato con carta riciclata e 100% riciclabile e un film protettivo che avvolge il prodotto 100% compostabile. Non ultimo, utilizza una quota crescente di materie prime biologiche.
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