Salionze: la stazione ferroviaria diventa Bike Inn, un hotel per i cicloturisti

VERONA. Quella che fu una stazione ferroviaria è diventata da qualche giorno una struttura di accoglienza per ciclisti, un albergo “diffuso”, con tanto di casa sull’albero e piscina.
Stiamo parlando del “Borgo Stazione – Bike Inn” di Salionze, frazione di Valeggio sul Mincio (VR), aperto lo scorso 17 ottobre lungo la ciclovia Peschiera-Mantova, con affaccio sul fiume.
Un’iniziativa imprenditoriale che è anche un ottimo esempio di partenariato pubblico-privato. La proprietà è composta infatti da una porzione di proprietà dello Stato e da un’altra del Comune, ed è stata interamente riqualificata dalla società concessionaria Milò Hospitality srl che, a seguito del bando pubblico, ha trasformato l’ex stazione di Salionze in struttura ricettiva di eccellenza, con dieci appartamenti, compreso quello più suggestivo, la casa sull’albero, oltre ai punti di accoglienza con rent-bike, info-point ed aree verdi attrezzate.

“L’Agenzia del Demanio ci ha affidato in concessione – spiega l’architetto Giada Signorelli di Milò (crasi delle parole Mincio e Velo, ovvero bicicletta in francese) – la struttura per 35 anni, grazie al progetto Cammini e Percorsi, dedicato al recupero di immobili pubblici lungo i percorsi ciclopedonali e i cammini storico-religiosi. Abbiamo investito in due anni quasi due milioni di euro per adattare ad attività ricettiva la stazione, che era chiusa dal 1967 e sottoposta ad un vincolo monumentale. Ne abbiamo recuperato persino gli intonaci originali, del classico azzurro che contraddistingueva anche le littorine di allora.”
Un’idea nata a seguito di un viaggio in bici-camper lungo la ciclopista europea EuroVelo 7 (di cui anche la Peschiera Mantova è parte) da Rostock a Verona nel 2014, per capire come si svolgevano le dinamiche negli altri paesi e che ha dato vita, prima del “bike inn” al bici grill “La Littorina del Mincio”, aperto anni fa a quattrocento metri dal nuovo albergo.

“Anche se finora abbiamo avuto come ospiti solo cicloturisti – spiega la direttrice Martina Olivieri – non significa che ci rivolgiamo soltanto a loro, ma anche a tutti coloro che apprezzano un turismo lento e a contatto con la natura. Non a caso la stanza più gettonata è la casa sull’albero, una suite in legno costruita a 5 metri d'altezza su un grande tiglio, con all'interno un letto matrimoniale king size, una zona con doccia e vasca ed un’area soggiorno separata. Il tetto poi, con accessibilità esclusiva agli ospiti della suite, è uno straordinario osservatorio del paesaggio sul fiume.”
Un albergo nella natura ma all’avanguardia dal punto di vista delle dotazioni, con tanto di Spa, idromassaggio, lavanderia e completamente domotizzato. “Dal punto di vista della sicurezza personale, in periodo di massima attenzione data l’emergenza Covid-19 – racconta ancora Olivieri – garantiamo i nostri ospiti, visto che possono effettuare il check-in on line e, grazie a badge e codici, accedere in completa autonomia alla propria stanza e a tutte le zone del Bike Inn”.

L’albergo è “diffuso” nel senso che ospita sei stanze in quello che fu il corpo centrale della stazione, cui va aggiunta la “casa sull’albero” e tre appartamentini in legno simili a tre vagoni disposti lungo il vecchio tracciato ferroviario. Prezzi per una camera doppia, inclusa colazione e tutti i servizi, da 130 a 300 euro.
Il recupero e la valorizzazione dell’ex stazione ferroviaria di Salionze fa parte delle iniziative legate a Cammini e Percorsi, progetto dell’Agenzia del Demanio con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. “Un'operazione di valorizzazione di una struttura abbandonata e non utilizzata – racconta Giorgio Palmucci, presidente dell'Enit – che rappresenta un nuovo modo di offrire turismo, tra l’altro facendo tappa lungo il percorso Eurovelo (la rete cicloturistica europea con tratte a lunga percorrenza) e con una destinazione di viaggio post-Covid, rispettando in sicurezza il distanziamento sociale”.
Un investimento importante a fronte di una concessione di 35 anni. “Utilizzare un bene pubblico è il miglior modo per tutelarlo e restituirlo alla comunità – commenta Stefano Mantella, direttore Strategie e Innovazione dell'Agenzia del Demanio - attivando le economie locali, creando nuovi posti di lavoro e generando risparmi di spesa per lo Stato.
Un investimento di cui Milò Hospitality spera di rientrare tra un decennio, Covid-19 permettendo. “Stiamo sviluppando una collaborazione fra imprese che operano direttamente sul territorio per potenziare i servizi e poter visitare il Garda e il suo entroterra in modalità slow”. Attraverso l'affitto delle bici e in particolare delle e-bike si propongono itinerari guidati e non, si scopre un territorio dove le bellezze paesaggistiche e culturali si integrano con l'enogastronomia. Un format che non pensa solo agli sportivi ma anche a tutti gli amanti del turismo “consapevole”.
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