Scontro in Domori (Gruppo Illy). Mondella licenziato, Vallarino Gancia nominato nuovo Ad
Deleghe revocate dal cda: «Venuta meno la fiducia». Alla base della rottura forti diversità di vedute strategiche
TRIESTE. Svolta improvvisa al vertice della torinese Domori, azienda di cioccolato che fa parte del gruppo Illy. Con una decisione unanime, il consiglio d’amministrazione ha revocato tutte le deleghe attribuite a Lelio Mondella, amministratore delegato da inizio anno, quando aveva raccolto il testimone da Andrea Macchione, passato a ricoprire il medesimo ruolo nel Polo del gusto, la subholding che comprende tutti i business della famiglia triestina estranei al mondo del caffè.
LE RAGIONI DELLA ROTTURA
La decisione su Mondella è stata motivata da Domori «per il venire meno della fiducia del mandante in un momento cruciale di espansione e transizione». Una presa di posizione molto dura, che evidenzia profonde divergenze tra la famiglia azionista (rappresentata nel Polo del Gusto dal presidente Riccardo Illy) e il manager, che pure era stato scelto per la sua lunga esperienza dirigenziale, sia nel settore del food (è stato country manager Italia prima di di Florette Holding e poi di Calvasius), sia nel lusso (Lvmh), oltre a varie esperienze come consulente per fondi di private equity e aziende familiari. Ruoli ai quali ha abbinato la docenza in “Fine and Luxury food mamagement” presso Sda Bocconi e Luiss business School.
Eppure ad appena quattro mesi dall’ingresso nel cda di Domori e a due dalla nomina ad amministratore delegato è arrivata la fragorosa rottura, evidentemente motivata da profonde diversità di vedute sui piani di sviluppo della società piemontese. Da fine 2021 Mondella è anche nel cda di Prestat, altra società del Polo del Gusto ed è verosimile che a questo punto lascerà anche questo incarico.
SCELTA INTERNA
Il cda ha quindi nominato ad con effetto immediato Lamberto Vallarino Gancia, già vice presidente della società. Una scelta indicativa perché evidentemente gli Illy hanno preferito questa volta puntare su un manager con il quale avevano già avuto modo di lavoro, riscontrando sintonia anche a livello personale. Enologo laureato all’University of California Davies, Gancia ha una lunga esperienza, dalla presidenza dell’azienda di famiglia, di Federvini e del consorzio Alta Langa alla vicepresidenza di Federalimentare e al ruolo di membro del comitato di Confindustria, di Contromarca e Ibc. Attualmente è – tra le altre cose - consulente, presidente e partner di Brainscapital srl società benefit, nonché presidente onorario del Comitè Vin, accademico onorario dell’Accademia Agricoltura, della Vite e del Vino, membro scientifico di Agoinnova. La riunione del cda è servita anche per approvare i dati di pre-chiusura al 31 dicembre 2021. Le vendite si sono attestate a 26 milioni di euro, vale a dire il 40% in più rispetto al 2020 e il 34% in più del 2019. In base ai risultati di pre-chiusura, la società fa sapere di essere in grado di rispettare entrambi i covenants previsti dal regolamento del minibond quotato. «Il mio obiettivo è di aiutare la società a proseguire nel suo percorso di crescita. Per l’anno in corso puntiamo a un progresso del fatturato ancora a doppia cifra», racconta Gancia. Due le leve sulle quali punterà la società piemontese. «Da una parte le nuove aperture, in Italia e all’estero; dall’altra un ampliamento dell’offerta di prodotti». Il tutto senza rinunciare al posizionamento premium che da sempre caratterizza le aziende.
LE NUOVE SFIDE
Tra i compiti affidati al nuovo ad c’è anche lo sviluppo del nuovo stabilimento, acquisito e da riqualificare, a None, in provincia di Torino (che è già la sede principale dell'azienda), caratterizzato da una forte impronta di automazione sia nella parte di logistica, che di produzione. Una scelta dettata dalla forte crescita che sta caratterizzando i prodotti di casa sia nel segmento retail, che dei professional. «Cresceremo integrando sempre più l’offerta delle altre società che compongono il Polo del Gusto», racconta Gancia. Oggi la materia prima, che richiede molta cura, viene tenuta in un magazzino esterno, mentre con la realizzazione del nuovo stabilimento verrà portato tutto all’interno. È prevista anche la realizzazione di un’area dedicata al welfare aziendale, oltre a uno spazio dedicato a eventi ed esposizioni.
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