Sfruttamento di manodopera alla Grafica Veneta, i due manager verso il patteggiamento

Sono Giorgio Bertan, amministratore delegato, e Giampaolo Pinton,  responsabile della sicurezza dell’azienda di Trebaseleghe, coinvolti nell’inchiesta su caporalato e violenze ai danni di 11 operai pakistani, dipendenti di una società trentina, che lavoravano in appalto

La sede di Grafica Veneta a Trebalseghe
La sede di Grafica Veneta a Trebalseghe

PADOVA. I due manager dell'azienda Grafica Veneta, coinvolti nell'inchiesta su intermediazione illecita di manodopera e violenze ai danni di 11 operai pakistani che lavoravano in appalto per la ditta, hanno presentato richiesta di patteggiamento.

Con questa scelta, Giorgio Bertan, Ad, e Giampalo Pinton, responsabile della sicurezza della societù di Trebalseghe, escono così dal processo.

La richiesta di patteggiamento è emersa nel corso dell'incidente probatorio in programma il 7 settembre in tribunale a Padova, nel corso del quale avrebbero dovuto essere ascoltate le vittime, rinviato ora  al 9 ottobre.

Il rinvio è stato concesso per dare agli avvocati difensori degli altri imputati il tempo per leggere tutti gli atti.

Anche la convocazione di Giorgio Bertan e Giampaolo Pinton è stata ritirata.

Secondo quanto si è potuto apprendere i due manager hanno proposto un risarcimento di 200 mila euro alla Comunitá pakistana. La Procura è comunque intenzionata ad ascoltare le vittime.

L'indagine era scattata nel maggio del 2020 dopo la denuncia di 11 pakistani trovati picchiati a sangue nelle strade dell'Alta Padovana e del Piovese. Le vittime hanno raccontato ai carabinieri di turni di ore massacranti a inscatolare e etichettare libri a Grafica Veneta, sette giorni su sette, senza ferie, in cambio della restituzione di parte dello stipendio ai “caporali” della ditta BM service di Trento, gestita da padre e figlio pakistani, che si era aggiudicata un appalto all'azienda padovana.

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