Sit Group va oltre il gas e investe nell’idrogeno

Obiettivo decarbonizzazione: caldaie e contatori in grado di limitare le emissione di CO2. De’ Stefani: «Fra dieci anni ci sarà una forte richiesta del mercato»

PADOVA. Caldaie e contatori a idrogeno per favorire la decarbonizzazione del continente entro il 2050. Le istituzioni europee hanno in piedi un programma strutturato per fermare le proprie emissioni di Co2 nell’atmosfera entro quella data e la padovana Sit Group ha già pronti alcuni prototipi di componenti e di contatori in grado di dare una risposta concreta alla volontà di sostituire, almeno in parte, l’uso di gas fossili con l’idrogeno verde già a partire da ora.

Grazie ad alla collaborazione di Sit con Bosch e il ministero dello Sviluppo del governo Britannico nel progetto Hy4Heat, il gruppo padovano delle componenti per il riscaldamento e per la misurazione del gas, può vantare già più di una innovazione in questo senso.

«Entro pochi mesi saranno pronti anche per la produzione di massa i nostri nuovi contatori e le nostre valvole destinate alla gestione dell’idrogeno puro» spiega Federico de’ Stefani, presidente e ad di SIT e membro dell’European Heating Industry. «Costruttivamente la sfida è legata al fatto che l’idrogeno è il più leggero degli elementi della Tavola Periodica. Abbiamo scelto di lavorare su componenti che il mercato richiederà in modo massiccio tra 10 o 20 anni per essere fin da ora un passo avanti ai nostri competitor».

Proprio per il suo know how innovativo in questo settore Sit è sta selezionata, assieme a Snam e a Confindustria, per sedere tra i membri della European Clean Hydrogen Alliance, organizzazione che ha l’obiettivo di sostenere fattivamente l’impegno dell’Unione Europea a raggiungere la neutralità del carbonio entro il 2050 grazie alla spinta dell’idrogeno.

Un percorso che nei prossimi 4 anni vede la Ue già impegnata nella decarbonizzazione della produzione europea di idrogeno, per raggiungere almeno 1 milione di tonnellate di idrogeno rinnovabile e l’installazione di almeno 4 GW di elettrolizzatori. Si tratta di obiettivi resi concreti dalle scelte che il governo Europeo sta adottando anche in questi mesi di pandemia.

L’ultimo pacchetto di stimolo economico, annunciato a inizio giugno e del valore complessivo di 130 miliardi di euro, ne vede ben 9 destinati proprio a incentivare la produzione di idrogeno e 2 di questi dedicati alla realizzazione di partnership internazionali per l’approvvigionamento.

«Decarbonizzare il settore del riscaldamento è una sfida tanto difficile quanto virtuosa» conclude de’ Stefani. «L’idrogeno giocherà un ruolo da protagonista e noi siamo pronti a cogliere le opportunità che questo percorso potrà offrire». —

 

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