Il Nord Est protagonista a Slow Wine Fair 2025: tutti gli espositori

Quasi 100 cantine tra Veneto e Friuli Venezia Giulia presenti a Bologna dal 23 al 25 febbraio con la direzione artistica di Slow Food

La redazione

Il Veneto è tra i protagonisti della quarta edizione di Slow Wine Fair, la manifestazione dedicata al vino buono, pulito e giusto che si svolge a Bologna dal 23 al 25 febbraio 2025.

Organizzata da BolognaFiere con la direzione artistica di Slow Food, rappresenta l’incontro internazionale della Slow Wine Coalition e quest’anno riunisce circa 1200 espositori provenienti da 30 Paesi e da tutte le regioni italiane intorno al tema della sostenibilità del packaging e della logistica della filiera vitivinicola. Inoltre, per la prima volta l’evento si svolge in contemporanea con il nuovo format di SANA Food, dedicato al mondo della sana alimentazione fuori casa.

Amarone e Prosecco fanno da traino

Il dato da sottolineare con maggior soddisfazione è quello della qualità. Vi è un grande fermento, trainato da Amarone e Prosecco. L’Amarone ha ottenuto ottimi risultati grazie alle vignaiole e vignaioli che promuovono un vino unico al mondo, mentre l’intera denominazione Valpolicella propone nuove linee produttive che esaltano i vini elaborati da uve fresche. Il grande tema del terroir ritorna prepotentemente anche nel Prosecco, intendendo con questo nome esclusivamente il vino ottenuto dall’uva glera di collina, da Valdobbiadene a Conegliano, dal Montello ai declivi di Asolo.

I vini Prosecco a rifermentazione spontanea in bottiglia sono ormai diventati un “cigno bellissimo”, veri e propri oggetti di culto. I Metodo Martinotti-Charmat rivelano anch’essi qualità e valori altissimi e inaspettati. Sul fronte dei bordolesi, i vini provenienti da cabernet, merlot e carménère sono in costante affermazione. Molto buono il risultato del Custoza, che ha affermato con forza la longevità e la finezza dei suoi vini; bene anche il Bardolino e il Chiaretto, grazie a produttori innamorati del proprio territorio e coscienti delle sue potenzialità. Nel Bellunese, accarezzato e protetto dalle Dolomiti, “vigneti crescono” insieme alle giovani realtà che li custodiscono con entusiasmo e determinazione

Tutti i nomi veneti

Ecco la lista delle 72 cantine venete presenti a Slow Wine Fair.

Provincia di Belluno

Sidro Cadore - Vigo Di Cadore

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Provincia di Padova

Ca’ Lustra Zanovello - Cinto Euganeo

Conte Emo Capodilista-La Montecchia - Selvazzano Dentro

Il Filò Delle Vigne - Baone

Le Volpi - Baone

Quota 101 - Torreglia

San Nazario - Vo’

Vigna Ròda - Vo’

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Provincia di Treviso

Bardi Vigna e Vino - Roncade

Casa Paolin - Treviso

Col Miotin - Pieve Di Soligo

Italo Cescon - Roncadelle Di Ormelle

Malibran - Susegana

Martignago Vignaioli - Maser

Maurizio Donadi - San Polo Di Piave

Monban - Valdobbiadene

Moretvini - San Pietro Di Feletto

Move - Tarzo

Siro Merotto - Farra Di Soligo

Terre del Cima - Susegana

Wine Wins - Treviso

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Provincia di Venezia

Dieci Prese - Conetta Di Cona

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Provincia di Verona

Albino Piona - Villafranca Di Verona

Brunelli - San Pietro In Cariano

Camerani-Adalia & Corte Sant’Alda - Mezzane Di Sotto

Clementi - Marano di Valpolicello

Corte Bravi - Sant’Ambrogio Di Valpolicella

Corte Rugolin - Marano Di Valpolicella

Corte Sermana - Peschiera Del Garda

Dama Del Rovere - Roncà

Falezze - Illasi

Gentili - Caprino Veronese

Gini - Monteforte D’Alpone

Il Monte Caro - Mezzane Di Sotto

La Romiglia - Verona

Le Marognole - Marano Di Valpolicella

Matteo Rigoni - Val Liona

Monteci - Pescantina

Montenigo - Verona

Montesantoccio - Verona

Montetondo - Soave

Nardello Vini - Monteforte D’Alpone

Novaia - Marano Di Valpolicella

Pezzini-Sassara - Valeggio Sul Mincio

Prà Graziano - Monforte D’Alpone

Redalmo - Monteforte D’Alpone

Rubinelli Vajont - San Pietro In Cariano

Santi - Illasi

Speri Viticoltori - San Pietro In Cariano

Talestri - Lavagno

Tasi - Tregnago

Tenuta La Cà - Bardolino

Tenuta Nobiltron - Bussolengo

Tenuta Sant’Antonio - Colognola Ai Colli

Tenuta Santa Maria Di Gaetano Bertani - Verona

Terre Di Pietra - Marcellise-San Martino Bon Albergo

Tezza - Verona

Torre Di Terzolan - Verona

Valentina Cubi - Fumane

Vicentini Agostino - Colognola Ai Colli

Vigneti Di Ettore - Negrar Di Valpolicella

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Provincia di Vicenza

Arké - Gambellara

Cà Rovere - Alonte

La Biancara - Gambellara

Maculan - Breganze

Marco Buvoli - Sovizzo

Oryzetum Vini - Chiarano

Sauro Maule - San Germano Ai Berici

Tenutefosca - Breganze

Il Friuli-Venezia Giulia visto da Slow Wine 2025

Il movimento della regione - se si considerano la nascita di nuove aziende, i passaggi di mano, gli investimenti imprenditoriali e soprattutto le vignaiole e i vignaioli giovani che si mettono in gioco e decidono di percorrere una propria strada -, è impressionante, e non così semplice da seguire.

Il filo rosso che sembra tenere tutto insieme è l’emergere dell’impronta territoriale al di sopra di quella varietale, un tema già affrontato anche in altre edizioni della Guida. I vini sinceri, quelli che si cerca di valorizzare tra queste pagine, acquisiscono sempre di più una riconoscibilità.

Emblematico, in questo senso, è il percorso del Collio, della Brda, dell’Istria slovena e della parte collinare dei Colli Orientali del Friuli: al di là delle divisioni statuali e consortili, si fa largo tra i produttori una consapevolezza nuova, che si traduce poi nel bicchiere e restituisce, appunto, vini sempre più territorialmente identitari. Sarebbe l’ora di lavorare in modo approfondito su dei progetti di zonazione, come già è stato fatto in altre parti d’Italia.

Un po’ diverso è lo stato dell’arte per ciò che riguarda il Carso e il Kras: qui l’unicità pedoclimatica delimita e costruisce già da sé l’unicità e la riconoscibilità territoriale dei vini, che peraltro hanno spesso raggiunto altissimi livelli qualitativi. Tutto è più complicato nelle zone di pianura, dove l’approccio produttivo sembra più difficilmente riconducibile a matrici comuni.

Ancora un’osservazione: le visite e le degustazioni di quest’anno ci hanno restituito un Friuli-Venezia Giulia e una Primorska in cui dominano, in termini qualitativi, le uve a bacca bianca (malvasia istriana in primis), interpretate in chiave macerativa o meno. Sul versante a bacca nera si riconosce la grande potenzialità dei vini a base degli autoctoni refosco, terrano e schioppettino, ma sembra mancare una massa critica capace di generare un significativo scatto in avanti.

Gli espositori del Friuli-Venezia Giulia

Provincia di Gorizia

Gemma - Cormons

Mas Di Massimo Bergomas - Corona

Matter - Cormons

Orzan Ivaldo - Capriva Del Friuli

San Lurins - San Lorenzo Isontino

Sturm - Cormons

Terre Del Faet - Cormons

 

Provincia di Pordenone

Borgo Delle Oche Az.Agr. Di Menini Luisa - Pordenone

Vistorta - Sacile

 

Provincia di Udine

Flaibani - Cividale Del Friuli

Gigante-Wine&Welcome In Friuli - Corno Di Rosazzo

I Clivi - Corno Di Rosazzo

Le Vigne Di Zamò - Manzano

Marco Sara - Povoletto

Marinig Di Marinig Valerio - Prepotto

Ronc Dai Luchis - Faedis

Ronc Platât - Manzano

Sara&Sara - Povoletto

Scarbolo - Lauzacco

Spolert Winery - Prepotto

Venchiarezza - Cividale Del Friuli

Vie D’Alt - Prepotto


Il Friuli-Venezia Giulia nella Fiera dell’Amaro d’Italia Il Friuli-Venezia Giulia è presente con due aziende: Knez Spirits, che produce il Pelinkovac, risultato di una selezione di assenzio e altre erbe aromatiche locali e il liquore di Terrano, tradizionale spirito dell’altipiano carsico triestino realizzato con il Terrano, vino autoctono prodotto con le uve dell’omonimo vitigno, e il “Piccolo Liquorificio Artigianale in Trieste Piolo & Max”, attento alla qualità delle materie prime, provenienti da agricoltura biologica, da cui ricava amari, grappe e particolari liquori come l’Holeunder, a base di fiori di sambuco.

 

 

 

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