Snam, 100 milioni per l’idrogeno. «Così potenzieremo la dorsale adriatica»

L’Ad Stefano Venier annuncia un piano di investimenti da 11,5 miliardi. «Non vedo problemi Antitrust per i siti di stoccaggio Edison»
Giorgio Barbieri
Stefano Venier, amministratore delegato di Snam
Stefano Venier, amministratore delegato di Snam

Snam investirà 100 milioni di euro sull’idrogeno da qui al 2027. È quanto prevede il Piano Strategico che ha incrementato del 15% gli investimenti complessivi del gruppo a 11,5 miliardi. Venti milioni sono previsti per la fase di ingegneria del “SoutH2 Corridor' (Corridoio Sud dell’idrogeno), il progetto incluso nella lista Pci della Commissione europea attraverso il quale Snam potrà agire come «facilitatore dello sviluppo di un mercato dell’idrogeno europeo» insieme agli altri gestori di rete (Tso). Il progetto prevede poi la realizzazione di una dorsale dell'idrogeno, lunga 3.300 km, che collegherà il Nord Africa con l'Italia e, passando per il Nord Est, l'Austria e la Germania.

«Snam è poi pronta a entrare in Adriatic Lng, il rigassificatore di Rovigo, con una quota del 15 o del 30%». L’ha detto Stefano Venier, amministratore delegato del colosso del gas, che ieri ha fatto anche il punto sui diversi dossier aperti, alcuni dei quali riguardano direttamente il Nord Est. Il più rilevante è certamente quello che riguarda il futuro del rigassificatore di Rovigo, il più importante impianto di importazione di Gnl in Italia, diventato fondamentale dalla primavera 2022, quando la Ue ha deciso di ridurre le importazioni dalla Russia.

«Su Adriatic LNG esiste un accordo fatto con gli attuali soci, per cui in caso di operazione straordinaria avremo l’opzione di far salire la nostra quota, se ci saranno le condizioni, al 15 o al 30%», ha spiegato Venier, «queste due opzioni si accompagnano a una equilibrata ridefinizione del nostro ruolo nella società, dove riteniamo possa esserci un contributo sulla parte tecnica, in quanto siamo gestori di altre quattro strutture di rigassificazione. Il patto è dettagliato e non è previsto che l’amministratore delegato sia nominato anche col 30%, ma magari parteciperemmo alla sua scelta».

L’amministratore delegato di Snam si è poi soffermato sull’altro tema caldo in quanto a M&A, ovvero su Edison Stoccaggi, la divisione messa in vendita dal gruppo controllato da EDF. Si tratta di quattro campi situati a Collalto in provincia di Treviso, Cellino (Teramo) e due a S. Potito e Cotignola, entrambi in provincia di Ravenna, per i quali ha presentato un’offerta anche la trevigiana Ascopiave. «Sul possibile tema Antistrut abbiamo fatto fare delle analisi preliminari, che ci hanno confortato da questo di vista», ha aggiunto Venier, «si tratta di infrastrutture regolate con tariffe decise dal regolatore, e gestite secondo le sue diposizioni. Di queste attività poi Snam gestisce già il 93% degli stoccaggi italiani, e se mai ci fosse stato un tema si sarebbe posto certamente prima. Nel caso in cui arriveremo in fondo a questo percorso faremo la nostra offerta, ma basata sulla fiducia in questa analisi che abbiamo fatto».

La presentazione del Piano è stata anche l’occasione per fare il punto sull’impatto del blocco dei transiti nel Mar Rosso per l’approvvigionamento di gas. «Nel breve periodo non c’è impatto», ha sottolineato l’Ad, «tutto dipende dal volume della domanda che in inverno è il doppio di quella estiva. Riguardo alle implicazioni per i prossimi mesi della coda invernale di febbraio e marzo il mercato non sembra preoccupato, altrimenti i prezzi avrebbero avuto una dinamica diversa: questo per gli elevati stoccaggi dell’Italia, ma sono così anche in Europa, potenzialmente un’offerta importante in caso di carenza. Ricordiamo poi che la limitazione al transito non impedisce l’arrivo delle navi ma rende un po’ più lungo il trasporto». Anche se, è stato reso noto, un cargo di gas naturale liquefatto, che doveva arrivare al rigassificatore di Rovigo il 5 febbraio, è stato cancellato.

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