Sono firmate Trudi le due mascotte dei Giochi invernali di Milano-Cortina

Il contratto promette un’accelerazione dei ricavi dell’azienda Nel 2024 la società ha pagato la contrazione del fronte retail: il fatturato si è attestato a 11 milioni contro i 15 dell’anno precedente

Maura Delle Case

Nasce in Friuli, a Tarcento, la mascotte delle Olimpiadi di Milano–Cortina. Anzi, le mascotte. Sono due infatti i peluche firmati Trudi dedicati all’atteso appuntamento sportivo. Due ermellini: Tina e Milo. La prima, bianca, è la mascotte delle olimpiadi. Il secondo, marrone, quello delle paralimpiadi. Una coppia che è già inseparabile e che promette di fare un gran bene ai conti di Trudi, marchio che l’anno passato ha tagliato il traguardo dei 70 anni dalla sua fondazione e che nel tempo è letteralmente divenuto sinonimo di peluche.

«Abbiamo firmato il contratto con la Fondazione Milano–Cortina a fine 2024 con reciproca soddisfazione» commenta la partnership l’amministratore delegato di Trudi, Dario Berté (già alla guida della divisione business di Giochi Preziosi) a valle della presentazione ufficiale delle due mascotte a Bormio e Cortina, cui seguiranno nuove puntate a Livigno e Milano. Capoluogo, quello lombardo, che intorno a Pasqua vedrà anche l’apertura del primo olimpic store – il primo di 40 – dando il La al business del merchandising legato ai Giochi olimpici invernali, che si terranno dal 6 al 22 febbraio 2026. Un giro d’affari che, seppur ridotto rispetto alle Olimpiadi estive, promette comunque di generare un discreto ritorno.

Per l’occasione, l’azienda friulana ha messo a punto cinque formati: due per la mascotte olimpica, tre per quella paralimpica, con prezzi crescenti in base alle dimensioni.

«Saranno vendute nei negozi fisici e sul sito che sarà gestito da Fanatics – spiega Berté –. Quante? Troppo presto per dirlo».

Quel che è sicuro è che l’operazione Milano-Cortina darà al turnover di Trudi una spinta non indifferente. Specie dopo il risultato 2024 che ha pagato la contrazione delle vendite retail e la mancanza di nuove attività speciali.

«Abbiamo chiuso l’anno scorso a 11 milioni di euro di fatturato (contro i 15 dell’anno precedente), con Ebitda positivo e l’ultima riga in utile» fa sapere l’amministratore delegato, chiamato alla guida di Trudi nel 2019 da Giochi Preziosi, quando il gruppo – leader del mercato italiano nel settore dei giocattoli – rileva la società di Tarcento, finita su un binario morto dopo diversi passaggi di mano (dalla famiglia Patriarca alla 21 Invest di Alessandro Benetton a Paladin Capital Partners del gruppo Carisma).

Da 8 milioni di euro, Bertè riporta l’azienda sopra i 10 milioni. Oltre a un accorto riposizionamento dei peluche nei negozi, l’ad avvia una fitta campagna di collaborazioni con eventi sportivi, colossi del food&beverage, parchi naturali e brand di lusso, che se da un lato danno un importante contributo ai ricavi, dall’altro regalano anche una nuova vetrina al marchio.

Così, agli ermellini olimpici, si affiancano l’orso Ettore brandizzato per Gorizia-Nova Gorica – città della cultura, il lupo Wolfie per il Giro d’Italia, gli animali per il parco dello Stelvio e ancora le tante collaborazioni con marchi del calibro di Coca Cola, Barilla, Mulino Bianco e di brand del lusso, innominabili in ragione di stringenti clausole contrattuali. Sono tutte attività che consentono a Trudi di compensare il calo registrato sui canali tradizionali. Ma in diversi casi sono attività non ricorrenti. Un anno ci sono, quello dopo no. «Dobbiamo quindi cercare e proporci continuamente» spiega Berté che archivia il 2024 come «un anno molto complicato per tutti, caratterizzato da un calo del business nel retail a livello mondiale».

Quale antidoto? La diversificazione. Nelle attività, nei settori, nei canali di vendita e non ultimo nei potenziali clienti. «Perché Trudi è un brand 0-100 anni» rivendica Berté. Piace a piccoli e grandi, che lo scelgono per San Valentino, piuttosto che come souvenir (diverse anche qui le collaborazioni con località turistiche) o come ricordo di un grande evento.

Al netto della flessione 2024, l’azienda è tornata ad essere protagonista. Sul mercato e non solo. È stato l’unico marchio del giocattolo che nel 2023 ha partecipato alla grande mostra dedicata al Made in Italy organizzata a Roma dal Mimit ed è reduce da una lunga permanenza a bordo della nave Vespucci che ha portato l’orso Ettore in giro per il mondo.

«Risultati che si ripercuotono positivamente anche sul team di lavoro – conclude Berté –. I dipendenti di Trudi, 41 stabili che arrivano a 50 nei picchi di lavoro, hanno guadagnato in fiducia e nutrono un rinnovato orgoglio per l’azienda in cui lavorano».

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