Spider 4 web mette il turbo al sito di Fassa Bortolo

Il progetto di SEO audit e fixing sviluppato dall’agenzia web di Fiume Veneto (Pordenone) per il colosso di prodotti per l’edilizia ha portato a importanti risultati di posizionamento dell’azienda di Spresiano e dei suoi prodotti: +40 per cento di visite organiche, +122 per cento gli accessi da Google

Simone Perenzin
Simone Perenzin

PORDENONE. Visite organiche al sito cresciute di oltre il 40% in soli sei mesi, con un incremento del 122% per gli accessi da Google su una pagina di categoria prodotto specifica considerata di particolare importanza strategica.

Sono i risultati del progetto di SEO - Search Engine Optimization - che la friulana Spider 4 Web ha realizzato per il colosso Fassa Bortolo, azienda veneta con quartier generale a Spresiano (TV) e che, con un volume d’affari di circa 390 milioni di euro (dato 2020), è leader nei prodotti per l’edilizia. Un progetto interamente sviluppato in quel Nordest italiano che sta diventando fucina di innovazione e vede sempre più piccole realtà affiancarsi a grandi industrie nella sfida del digitale.

«Avere un sito ben posizionato sui motori di ricerca non è una necessità fine a se stessa, ma è uno dei principali requisiti per essere trovati da potenziali clienti», premette Simone Perenzin, COO di Spider 4 Web, realtà nata 22 anni fa a Fiume Veneto (PN) e che si occupa di web, digital marketing, software development mettendo a disposizione delle imprese tutte le opportunità del digitale. «Il sito per un’azienda è il principale biglietto da visita, la prima vetrina attraverso la quale farsi conoscere e, soprattutto, farsi trovare da potenziali clienti interessati. Eppure non sempre riesce a essere profondamente efficace. E non è una questione squisitamente di comunicazione o di user experience, ma di ottimizzazione per i motori di ricerca, un’attività che richiede competenze diverse e interventi sia sui contenuti, sia sulla struttura stessa e sul codice del sito».

Dietro a un sito efficace vi sono innumerevoli temi tecnici che «devono essere affrontati al meglio e per i quali non vi è una ricetta univoca», sottolinea Perenzin. «Le motivazioni che stanno alla base di un sito che “non si trova”, ovvero con pochi accessi per determinate chiavi di ricerca pertinenti, possono essere molteplici e non tutte di semplice soluzione. Nel caso di Fassa Bortolo, a fronte dell’esigenza di ricevere maggior traffico qualificato dai motori di ricerca - con particolare focus sulle schede prodotto -, il nostro approccio è stato quello di avviare un percorso comune di analisi e ottimizzazione del sito, attraverso un processo condiviso e attuato insieme al loro team interno».

Cinque gli step programmati: analisi delle attuali performance sulle pagine di ricerca; la ricognizione di tutte le impostazioni tecniche ostative al buon posizionamento; l’eliminazione dei backlink tossici ricevuti dal sito; la redazione di un piano di intervento strategico fatto a step con esatta definizione della fase attuativa e, infine, l’analisi dei risultati sulla base di metriche condivise col cliente.

«Siamo partiti con un SEO audit per identificare le criticità del sito dal punto di vista tecnico che ostacolavano un corretto posizionamento del sito sui motori di ricerca. Partendo dalla lista di segnalazioni ottenuta con specifici strumenti di analisi, i nostri specialisti SEO hanno successivamente valutato caso per caso con l’obiettivo di distinguere i falsi positivi e giudicare la reale gravità delle singole criticità emerse. Sulla base di quanto emerso da questa analisi, abbiamo redatto un documento di “SEO Fixing” ad uso del team IT di Fassa Bortolo contenente una lista dettagliata di correzioni tecniche da fare sul sito web aziendale», spiega Perenzin. «Dall’audit iniziale era inoltre emersa la presenza di una lista di siti web esterni che puntavano verso il sito di Fassa Bortolo i quali, a causa del basso rating di qualità del dominio, risultavano avere un impatto potenzialmente negativo dal punto di vista della SEO. Grazie a un controllo manuale e approfondito dei nostri consulenti tecnici abbiamo potuto identificare i backlink realmente tossici per il posizionamento e abbiamo stilato un documento di “Link Detox” da seguire per il disconoscimento dei backlink tossici».

Dato che il lavoro è stato realizzato in sinergia con la divisione IT di Fassa Bortolo, Spider 4 Web ha predisposto un vademecum con le azioni da attuare per migliorare il posizionamento nell’immediato e per guidare passo-passo il personale digital dell’azienda nella corretta stesura di contenuti in ottica SEO nel futuro. Da ultima, l’analisi finale che ha dato i risultati: «A sei mesi dall’avvio del progetto, i dati sono stati più che confortanti, con un aumento del 40,34% di visite organiche, un calo del 24% dei backlink da domini tossici e il 122,80% di aumento delle visite da Google su una pagina di categoria ritenuta rilevante per il cliente».

Risultati che hanno attestato quanto «sia fondamentale rispettare i criteri SEO nella produzione di contenuti», spiega Antonio Nardi, responsabile Ufficio Marketing Fassa Bortolo. «Abbiamo apprezzato il lavoro svolto che, oltre ad aver risolto il problema per cui ci siamo rivolti a Spider 4 Web, ci ha permesso di affinare ed evolvere la scrittura di testi SEO friendly. Un altro aspetto importante è stata la capacità di Spider 4 Web di integrarsi rapidamente con il nostro team, dimostrando così un’attitudine al lavoro di squadra».

Finito il progetto, non finisce però l’attenzione che occorre prestare al proprio sito. Come raccomanda Perenzin: «Il Web è in costante evoluzione. E il sito di un’azienda deve evolvere con lui. Per questo, l’azione di verifica e mantenimento di tutti i criteri SEO deve essere periodica. Un sito non è una vetrina statica, ma un mondo vivo, in continua relazione con tutto il web».

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