Tassa sul gancio di traino, interviene il Governo. Annullamento degli atti se la pretesa è illegittima
Risolto il “caso” esploso in Friuli Venezia Giulia con l’Agenzia delle entrate che aveva emesso avvisi di pagamento ad intestatari di autocarri a prescindere che i mezzi avessero, o meno, il dispositivo

Il Governo ha risolto la problematica che era venuta a crearsi solo in Friuli Venezia Giulia riguardo un’interpretazione retroattiva da parte dell’Agenzia delle Entrate nei confronti delle imprese (e singoli cittadini) intestatarie di autocarri, chiamate tramite avviso di pagamento a saldare la potenzialità di traino dell’automezzo in questione anche se non è presente un rimorchio. Una problematica che a partire dal costo di 50 euro all’anno per singolo veicolo, per le annualità a partire dal 2020, avrebbe portato a cifre, nei casi di aziende con un ampio parco autoveicoli, attorno anche ai 10 mila euro.
Il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani ha comunicato il superamento di questo vuoto di normativa tramite un annullamento degli atti per le aziende e cittadini che possono dimostrare la sostanziale illegittimità della richiesta dell’Agenzia delle Entrate, trovando il plauso del deputato pordenonese onorevole Emanuele Loperfido, che si è interessato alla questione, e dell'UNASCA (Unione Nazionale Autoscuole e Studi di Consulenza Automobilistica) che tramite il suo vicesegretario nazionale studi, il casarsese Francesco Osquino aveva segnalato per primo il problema in regione, trovando anche l’adesione dell’ACI. Fondamentale anche la collaborazione con la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e il Ministero delle Finanze. Gli studi di consulenza automobilistica del Friuli Venezia Giulia sono ora disponibili per fornire le necessarie indicazioni ed il supporto ai cittadini ed imprese che hanno necessità di sanare la situazione con l'Agenzia delle Entrate.
«I cittadini del Friuli Venezia Giulia - dichiara il ministro Ciriani - che si sono visti recapitare richieste di pagamento per il recupero delle tasse dovute per la massa rimorchiabile dei veicoli potranno recarsi negli uffici dell’Agenzia delle Entrate con il libretto di circolazione (o licenza di trasporto) se contenente la dimostrazione della sostanziale illegittimità della richiesta. In tale eventualità, gli uffici procederanno all’annullamento degli atti. Su questa vicenda ho sollecitato subito un interessamento degli uffici del Mef e del viceministro Leo che ringrazio. Con la direzione regionale delle Entrate e gli uffici dell Regione sono state individuate le opportune soluzioni, coinvolgendo anche l’ACI e la Motorizzazione. Il dialogo e la collaborazione tra amministrazione regionale e governo nazionale ha portato ad una tempestiva risoluzione della problematica e i cittadini che non devono pagare la tassa potranno ora facilmente risolvere la loro situazione».
«Siamo soddisfatti - sottolinea l’onorevole Loperfido - per la positiva conclusione di una problematica che rischiava di appesantire il carico fiscale delle aziende del Friuli Venezia Giulia per un’interpretazione della norma che invece non trova riscontri nel resto d’Italia. Grazie al Governo e al ministro Ciriani per aver risposto prontamente alla nostra segnalazione dimostrando ancora una volta la grande attenzione alle esigenze del territorio e delle sue imprese».
“Senza intervento del Governo - aggiunge il vicesegretario Osquino - nei fatti anche senza avere un rimorchio le imprese avrebbero dovuto pagarci sopra le tasse come se ne disponessero per il proprio lavoro. Una interpretazione non corretta da parte dell’Agenzia delle Entrate che come UNASCA abbiamo subito segnalato, trovando il rapido interessamento dell’onorevole Loperfido e del ministro Ciriani, che ringraziamo per il superamento dell’impasse».
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