Top100 La Forza delle Donne: “Defiscalizzare il lavoro femminile e intervenire sul gap salariale”
Sul palco la condirettrice del Il Piccolo Roberta Giani e il direttore di Nordest Economia Paolo Possamai hanno affrontato tematiche molteplici con le donne di impresa,
Denise Archiutti, Paola Cimolai, Anna Mareschi Danieli e
Daria Illy, con le professioniste di Pwc e le analisi di Fondazione Nordest e di Sace
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GORIZIA. Donne, business, merito, ma anche riconoscimento del ruolo e delle competenze delle donne. Non si rivendica un trattamento speciale ma la legittima identificazione del merito e delle competenze.
“Il 37 per cento dei cda nelle società quotate vede la presenza di donne, ma solo il 2 per cento degli ad di queste aziende sono donne ed è un dato che sta scendendo in questi anni, anche a livello esecutivo siamo indietro rispetto agli altri paesi e c’è un livello retributivo diverso. Infine le donne che hanno perso il posto di lavoro nel post pandemia è cinque volte superiore rispetto agli uomini”.
A spiegarlo in apertura del secondo appuntamento di Top100 La Forza delle Donne è Maria Cristina Landro, partner di PwC Italia, nel suo intervento iniziale. Ma se questo è lo scenario, spiega Landro, le misure per raggiungere la parità di genere ammontano a 40 miliardi e sono tra gli obiettivi del Pnrr, la crescente importanza delle donne nell’economia è dunque una strategia per crescere che imprese e organizzazioni devono saper cogliere.
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Sul palco quattro storie di grandi impresa, nella sede di Elifriuli a Ronchi.
Denise Archiutti consigliere delegato di Veneta Cucine ha raccontato come al principio del suo percorso professionale “il tema di essere donna non è stata la difficoltà iniziale. Una donna che vuole fare carriera incontra la difficoltà proprio nel momento della maternità, qui bisogna intervenire con urgenza. Bisogna agire sulla defiscalizzazione del lavoro femminile, le donne sono risorse straordinarie”.
Rivedi lo streaming integrale dell’evento di Ronchi
Per Paola Cimolai, presidente e Ad di Jerusum, “Io sono entrata all’inizio nell’azienda di famiglia e nel mondo delle costruzioni si tratta di aziende molto maschili, come avvenuto in Permasteelisa: un ambiente maschile in cui i primi cinque minuti mi sentivo di dover dimostrare le mie competenze cosa che agli uomini non è richiesto”. “Nelle aziende italiane bisogna imparare a lavorare per obiettivi”.
Mareschi Danieli, Vice Chairwoman di Abs, dice: “Sono una madre di tre figli con due lavori e non lo dico con arroganza. La società deve riconoscere il ruolo della madre, defiscalizzando il lavoro femminile”.
Per Daria Illy, direttore Cultura del Caffè di illycaffé “l’essere donna non è stato un handicap all’inizio solo ultimamente ho vissuto qualche situazione non piacevole. Io credo che si debba dare la possibilità a tutti conta il merito e non il genere”. Un punto importante su cui Illy sottolinea è necessario intervenire è il gap salariale.
“Se una azienda vuole essere competitiva bisogna guardare al merito e non al genere -precisa Mareschi Danieli - le ragazze vengono cresciute alla ricerca della perfezione mentre per i ragazzi vengono cresciuti alla ricerca del rischio del coraggio. Il fallimento fa crescere. Mia madre mi ha costretta ad iscrivermi al liceo scientifico ed ho capito, avendo delle difficoltà iniziali, che è un tema di metodo e non di intelligenza”.
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