Trametal e Ferriera Valsider, nel 2020 fatturato in calo del 10 per cento

PADOVA. Il mercato europeo dell’acciaio è diventato più regionale nel 2020. Lo conferma Metinvest, gruppo ucraino che dai suoi due rilamminatori nel Nordest, Trametal e Ferriera Valsider, serve la domanda europea di lamiere da treno e coils.
Per il 2020 si prevede un calo del fatturato del 10% per i siti in Friuli e Veneto. “Più che la perdita di volumi, ha inciso il drastico calo dei prezzi che ha colpito l’acciaio a livello europeo e globale”, commenta Roberto Re, Head of Metinvest Europe. “Una situazione di mercato difficile perdurava infatti da oltre un anno e mezzo e ha visto la fine solo nella seconda metà di novembre di quest’anno”.
Re sottolinea come il modello verticalmente integrato di Metinvest, dalle miniere ai prodotti finiti, sia stato un esempio di resilienza nel settore. “La strategia di vendite sia dall’Ucraina sia da Italia, Regno Unito e Bulgaria, ha costituito come in passato un punto di forza, garantendo massima flessibilità in ogni condizione di mercato”. Quali trasformazioni in corso nel settore?
Re osserva la combinazione del perdurante problema della sovra capacità produttiva siderurgica globale con la diminuzione della domanda causa Covid e le politiche protezionistiche USA ed EU. “La Cina produce circa 900 milioni di tonnellate di acciaio l’anno, cioè oltre il 50% mondiale. E in ulteriore aumento nei prossimi mesi, stando alle ultime decisioni della China Iron and Steel Association (CISA). Nei periodi di crisi emerge quanto questo problema mini la sostenibilità economica della produzione in Europa, dove negli ultimi anni ha provocato un’accelerazione dei processi di fusioni e acquisizioni. Per esempio il tentativo fallito di joint venture fra Tata e Thyssenkrupp, o il consolidamento in corso di vari siti produttivi in Europa della Liberty Steel, per ottenere economie di scala e maggiore flessibilità. Nel 2017, quando la Section 232 del presidente Trump entrò in vigore limitando i flussi commerciali verso gli USA, c’era il rischio che parte del surplus di offerta si riversasse in Europa con enormi conseguenze. La salvaguardia EU, pur non auspicabile, è stata una risposta inevitabile. Da allora è aumentata la tendenza al protezionismo con un parziale ritorno a mercati macro-regionali: le crescenti restrizioni al commercio stanno decisamente riducendo le importazioni di acciaio in UE, anche perché le offerte d’oltremare non sono competitive a causa delle attuali dinamiche globali dei prezzi ".
Tre le ragioni del calo di importazioni di acciaio in Europa previsto nella prima metà del 2021 ci sono anche i dazi anti dumping EU attesi per gennaio sui coils a caldo dalla Turchia, da dove nel 2019 ne arrivarono quasi 3 milioni di tonnellate pari al 38% del totale.
Il gruppo Metinvest ha un fatturato di oltre 9 miliardi di dollari, e nei prossimi cinque anni investirà 413 milioni in progetti a impatto ambientale dopo i 344 negli ultimi 10 anni. Trametal in Friuli produce oltre 600.000 tonnellate annue di lamiere da treno, che con le 200.000 dell’inglese Spartan UK e l’import dall’Ucraina coprono oltre il 15% della domanda europea.
La commessa recente più importante è stata l’impalcato del ponte San Giorgio di Genova con il partner Fincantieri Infrastructure, a cui ha fornito circa il 95% degli acciai piani. Inoltre nel 2020 Trametal ha collaborato con Cimolai per realizzare 38 km della SS Jonica tra Calabria, Basilicata e Puglia. Un altro partner italiano è Sideridraulic per i trattamenti acque e fumi. Ferriera Valsider in Veneto è il terzo produttore italiano di coils a caldo dopo l’ex-Ilva di Taranto e il gruppo Arvedi.
Volumi medi annuali di 500.000 tonnellate di coils su 650.000 di prodotti finiti, per centri di servizio, tubisti, ingegneria meccanica, carpenteria e costruzioni. Per entrambi i rilamminatori a fine anno è stato lanciato un programma di cartolarizzazione dei crediti commerciali su base rotativa per 75 milioni di euro con partner finanziari internazionali.
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