Trenta brevetti e 15 milioni di investimento: Stiga, nasce il nuovo robot tagliaerba
L’azienda, 450 milioni di euro di fatturato, avvia una nuova linea produttiva a Castelfranco Veneto: tecnologia e innovazione fatte in casa
CASTELFRANCO VENETO. Stiga, al via una nuova linea produttiva. Tecnologia all’avanguardia applicata al giardinaggio: l’azienda che esporta in 70 Paesi nel mondo investe a Castelfranco Veneto, confermando la provincia di Treviso serbatoio di ricerca e innovazione.
Chiuso il 2020 con un fatturato di 450 milioni di euro, per il Gruppo Stiga inizia un nuovo capitolo. «Prende il via una nuova linea produttiva, che proietta la storia dell’azienda nel futuro prossimo della robotica applicata al giardinaggio. Una narrazione tutta ambientata nello stabilimento di Castelfranco Veneto, che diventa così sempre più un polo di innovazione tecnologica in grado di attrarre talenti dal mondo intero». È con queste parole che l’amministratore delegato della multinazionale veneta specializzata in macchinari e attrezzature da giardino Sean Robinson annuncia l’avvio della produzione dell’ultima novità in casa Stiga in fatto di taglio dell’erba: si chiama Stig, è un robot interamente pensato, testato e realizzato nel quartiere generale dell’azienda, nel Trevigiano, ed è qui che verrà prodotto. Capostipite di una serie di modelli all’avanguardia che vedranno la luce nei prossimi anni, il robot è frutto del lavoro di una squadra di ingegneri e tecnici informatici perlopiù italiani capitanata da un giovane padovano. Un progetto che rientra in un piano di investimenti di oltre 15 milioni di euro.
«Dietro Stig ci sono quasi trenta brevetti che si devono alle spiccate conoscenze e all’ingegno dei miei colleghi» racconta con orgoglio il capoprogetto Michele Scapin, ingegnere di 34 anni di Cittadella, Padova, responsabile del team ricerca e sviluppo, composto da 20 persone tra ingegneri, prototipisti e tecnici informatici, a cui si aggiungono i 17 addetti impiegati nella linea produttiva. «Non a caso porta il nome del fondatore del marchio Stiga ed è stato pensato – prosegue Scapin – per riassumere i valori del Gruppo: le sue prestazioni mirano infatti ad efficienza e risparmio energetico. Si tratta di un modello di robot che rappresenta il primo passo verso una vera e propria svolta tecnologica nel settore del giardinaggio».
«Tecnologia all’avanguardia al servizio di hardware ed elettronica per sviluppare nuovi macchinari da giardino, ma utile anche – aggiunge Giacomo Tesolin, direttore marketing di Stiga – a rivoluzionare l’intera linea produttiva: a Castelfranco Veneto da oggi andrà in scena il futuro della fabbricazione dei robot per il taglio dell’erba, a rappresentare la nuova direzione presa dall’azienda. Interfaccia utente, esperienza del consumatore, servizi forniti: niente sarà più come prima».
«Non si sottolinea mai abbastanza come l’impresa industriale italiana sia spesso un avanzato luogo di ricerca e innovazione, in cui si incontrano competenze e dove i giovani ricevono l’opportunità di crescere e sviluppare progetti. E dove poi i progetti possono trovare concreta realizzazione, come da oggi con questa nuova linea produttiva. Essere qui è anche motivo di soddisfazione per la vitalità che dimostrano le imprese e l’industria del territorio e di tutto il Paese, in questi mesi così complessi» dichiara Maria Cristina Piovesana, vicepresidente di Confindustria per l’ambiente, la sostenibilità e la cultura. E ancora Piovesana: «L’incontro di oggi è un messaggio di fiducia per il futuro, di cui diamo merito a Stiga e al legame forte e consolidato che ha stabilito a Castelfranco Veneto. Un segnale che non può e non deve restare isolato ma diventare modello in tutta Italia».
«Congratulazioni per l’innovativo progetto Stig che ora va in produzione. Una tecnologia d’avanguardia, interamente pensata e realizzata a Castelfranco Veneto. Stiga è un’eccellenza industriale di valore internazionale e un orgoglio per la nostra associazione. Siamo fieri, per i risultati del suo lavoro, per le opportunità che crea per il capitale umano, per il valore che dà al territorio, confermata solo pochi anni fa con il nuovo quartiere generale dell’azienda, modello di architettura sostenibile. Nel programma di Presidenza ho voluto indicare quattro direzioni fondamentali di impegno per l’associazione: digitalizzazione, sostenibilità, innovazione, inclusione, leve di sviluppo unite da un comune fattore fondamentale, che è il capitale umano. Tutto questo traspare in maniera chiara nell’impegno di Stiga, con la volontà di guardare avanti, e di lavorare insieme, con fiducia verso il futuro». Così Leopoldo Destro, presidente di Assindustria Venetocentro Imprenditori Padova Treviso.
«Inesauribile serbatoio di ricerca e innovazione, la Provincia di Treviso è l’humus ideale per accogliere aziende votate all’internazionalizzazione e perciò testimoni perfette, ben oltre i confini italiani, dell’eccellenza tipicamente Made in Italy di cui questo territorio è espressione» il commento del sindaco di Castelfranco Veneto e presidente della Provincia di Treviso Stefano Marcon.
L’azienda
Il Gruppo Stiga è uno dei principali produttori e distributori europei di macchinari e attrezzature da giardino. È composto da cinque marchi, per un’esperienza nel settore lunga un secolo, maturata tenendo il passo dell’evoluzione tecnologica e digitale. Tra questi, oltre al brand premium Stiga (Svezia, 1934), anche Alpina, Mountfield, Castelgarden e Atco (Regno Unito, 1921). Il Gruppo ha tre poli produttivi: oltre a quello nel quartiere generale di Castelfranco Veneto (Treviso), uno stabilimento è in Slovacchia e uno in Cina. Ben 14 le sedi commerciali sparse in tutta Europa.
La multinazionale occupa circa 1.100 persone nel mondo (di cui oltre 550 occupate solo nel Trevigiano), a cui si aggiungono i lavoratori stagionali (circa 900 ogni anno, manodopera richiesta soprattutto nei poli produttivi). Oltre il 60% del totale dei dipendenti ha tra i 25 e i 45 anni.
Ogni anno il Gruppo Stiga vende oltre un milione di macchine motorizzate per il giardinaggio. Il mercato di sbocco conta 70 Paesi nel mondo. L’azienda ha chiuso il 2020 con un fatturato pari a 450 milioni di euro (+4% sul 2019).
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