Triveneta Cavi francese: «Sarà polo di ricerca»
Cusimano: nel Veneto specializzazione nell’anti-incendio

Il nuovo presidente di Triveneta Cavi è Nino Cusimano, membro del comitato esecutivo di Nexans, la multinazionale francese che ha recentemente acquisito l’azienda vicentina. Il manager sottolinea l’importanza strategica dell’investimento sui siti produttivi italiani nel settore delle reti elettriche. Un mercato in grande fermento sull’onda degli investimenti globali per l’espansione e l’ammodernamento delle infrastrutture legate alla transizione energetica.
«Nel 2021 Nexans ha deciso di rifocalizzarsi sul settore elettrificazione – spiega Cusimano – e in questa ottica ha avviato un piano di espansione internazionale attraverso acquisizioni societarie in diversi paesi del mondo, come per esempio in Colombia e in Finlandia. Nel 2024 abbiamo perfezionato l’operazione con Triveneta Cavi, che è una realtà molto importante in termini di reputazione di mercato e di qualità di prodotto, processo e organizzazione. I cavi di bassa e media tensione fabbricati negli stabilimenti di Brendola e di Tolentino nelle Marche si aggiungeranno senza sovrapposizioni al portafoglio di prodotti di del Gruppo».
Nexans intende inoltre investire nei prossimi anni per far diventare Triveneta Cavi il centro europeo di ricerca, sviluppo e produzione di nuove tipologie di cavi antincendio: «È un settore in forte espansione, soprattutto nel mercato dei cavi residenziali».
Il gruppo francese, quotato alla Borsa di Parigi, ha un giro d’affari globale da quasi 8 miliardi, quattro divisioni di mercato (Power Generation & Transmission, Distribution, Usage e Industry & Solutions), siti produttivi in tutti i continenti. Compresi tre impianti a colata diretta per il rame in Europa, Nordamerica e Sudamerica. Ed è molto attivo anche nel settore dei cavi di alta e media tensione, dove in Italia fornisce Terna ed Enel. In particolare i cavi sotterranei e sottomarini per i parchi eolici off-shore e quelli di interconnessione, come per esempio i collegamenti tra Grecia e Cipro e tra Italia e Sardegna.
L’Italia è diventata per Nexans il secondo paese per presenza operativa dopo la Francia. I quattro stabilimenti di Triveneta Cavi (circa 800 milioni di euro l’anno di fatturato, 700 dipendenti, impianto interno di trafilatura rame a Montecchio Maggiore, 100mila tonnellate l’anno di produzione di cavi di bassa tensione a Brendola e 20mila tonnellate di cavi di media tensione a Tolentino) si aggiungono infatti alle tre fabbriche Nexans di Pioltello in Lombardia, di Battipaglia in Campania e di Offida nelle Marche.
Una volta formalizzata l’acquisizione, si avvierà quindi il processo di integrazione nel gruppo Nexans. «Il management di Triveneta Cavi rimane, perché squadra che vince non si cambia», assicura il nuovo presidente. «L’arricchimento – continua Cusimano – sarà reciproco. Abbiamo constatato l’eccellenza dell’organizzazione di Triveneta Cavi, che possiamo utilizzare come modello in altri paesi.
Per converso, le risorse di Nexans aiuteranno la crescita di Triveneta Cavi, che potrà anche beneficiare della forza di un grande gruppo come il nostro nell’assicurarsi l’approvvigionamento continuo di materie prime, in primis rame e alluminio, attraverso contratti di lungo termine a prezzi vantaggiosi con aziende minerarie in diverse aree del mondo». —
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