Un cavaliere bianco per Coin: alla porte ci sarebbe Ovs
Che Stefano Beraldo guardasse Coin, di cui è rimasto azionista, non è una novità, che ci potesse essere un’accelerazione in tempi così rapidi invece sì
Che Stefano Beraldo guardasse Coin, di cui è rimasto azionista, non è una novità, che ci potesse essere un’accelerazione in tempi così rapidi invece sì.
La storica catena veneziana di department store, attraversa uno dei momenti più critici della sua storia. Dal 2 luglio 2024 è sottoposta alla procedura di Composizione negoziata della crisi, prorogata fino a febbraio 2025. L’attesa per la chiusura dei conti è di un rosso importante, a causa di rettifiche contabili che potrebbero avere un impatto sostanzioso sul patrimonio.
Secondo indiscrezioni di stampa, in questa situazione, si starebbe profilando di nuovo una possibile alleanza con Ovs, società quotata in Borsa e attiva nello stesso settore. Ovs è controllata indirettamente da Giovanni Tamburi, imprenditore di successo e presidente di Tip (Tamburi Investment Partners).
Alcuni giorni fa si sarebbe svolta una riunione in videoconferenza tra Europa Investimenti (che ha acquisito circa il 70% dei crediti di Coin da Intesa Sanpaolo e Illimity), rappresentanti di altre banche creditrici (Unicredit, Bpm e Mcc) e Stefano Beraldo, amministratore delegato di Ovs e già socio di Coin insieme all'ex presidente Marco Marchi, fondatore di Liu Jo, Enzo De Gasperi e altri investitori minori.
Il legame tra Coin e Ovs ha radici profonde: dieci anni fa, infatti, Ovs e Upim furono scorporate dalla stessa Coin. Beraldo è rimasta una figura centrale nelle dinamiche del gruppo. Tra le ipotesi circolate, sulle quali nessuno ha voluto commentare, ci sarebbe anche quella di un ingresso di Ovs ed Europa Investimenti nel capitale di Coin tramite la conversione dei crediti in equity. Tuttavia, gli istituti di credito avrebbero avanzato una nuova richiesta: un aumento di capitale tra 20 e 30 milioni da parte di Ovs e di Europa Investimenti.
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