Un villaggio da 90 mila metri quadrati con 220 bungalow per Gardaland
Avviato l’iter per la valutazione di impatto ambientale in Regione. Potrebbe essere a tema Lego come una struttura ricettiva già esistente in Danimarca

VERONA. È pronto a prendere forma il “Gardaland bungalow village”, nuovo parco ricettivo da quasi 90 mila metri quadrati a ridosso del parco divertimenti più famoso d’Italia in riva al lago di Garda, e che sarà dotato di 220 casette in legno da 45 metri quadrati ciascuna. Potrebbe essere in tema Lego, per dare continuità al recente investimento da 20 milioni di euro sul nuovo Legoland Water Park, inaugurato da pochi giorni.
Un progetto che parte da lontano, con primi approcci datati 2009 e un piano urbanistico attuativo approvato a fine 2017, e che ora entra nel vivo con la valutazione di impatto ambientale della Regione Veneto. È datata 26 marzo di quest’anno la relazione paesaggistica del proponente, Ronchi del Garda Spa, di cui detiene una quota di maggioranza Gardaland Srl del gruppo Merlin Entertainments.
Le 220 unità abitative progettate saranno, come detto, di 45 metri quadrati ciascuna, composte da una piccola zona giorno, due camere da letto, due bagni e una veranda esterna. A loro servizio saranno inoltre realizzate una reception, un ristorante con annesso mini market e un piccolo bar posto nei pressi della piscina.

Un vero villaggio turistico in quella che ora è un’area incolta, in prossimità dell’abitato di Ronchi, nel comune di Castelnuovo del Garda, adiacente al parco di Gardaland. Il progetto prevede la realizzazione di un parcheggio ad uso pubblico come opera di compensazione.
«La struttura ricettiva all’aria aperta - si legge nella relazione allegata alla richiesta di Via in Regione - è volta a contenere il proprio impatto ambientale, attraverso tecniche costruttive “green building”, adottando come principio della propria capacità ricettiva in modo totale quello delle unità abitative (rinunciando alle installazioni mobili, temporanee e stagionali), studiate con rigore nella propria composizione planimetrica e materica, al fine di un loro inserimento armonioso nel paesaggio».
Il progetto si sviluppa a seguito dell’accordo di programma – convenzione sottoscritta tra il Comune di Castelnuovo del Garda e la Ronchi del Garda Spa in data 15 dicembre 2009. «Il progetto in accordo con la committenza assume come regola quella di ridurre l’altezza degli alloggi turistici, fatta eccezione solo per ristorante e reception: le unità si sviluppano su un solo piano fuori terra con un’altezza massima di tre metri, consentendo di liberare il cono ottico dalla strada verso il lago. La nuova struttura ricettiva proposta si sviluppa dunque in una logica di continuità con il parco naturalistico, immaginando di essere parco a sua volta, con la realizzazione di elementi completamente immersi nel verde, che si integrano in modo armonico, costituendo un tassello di mediazione che si frappone fra il parco di divertimenti e quello naturalistico futuro».

“Green”, nelle intenzioni, anche «l’impiego di materiali da costruzione, le metodologie di costruzione e la gestione del cantiere, nonché un modo virtuoso della gestione delle risorse nel villaggio», che «inseriscono a pieno titolo questo complesso nell’edilizia sostenibile, che garantirà, oltre che ai requisiti minimi di accessibilità, il conseguimento di crediti in modo da poter modulare la partecipazione del villaggio ad uno dei protocolli di edilizia sostenibile come quelli Leed».
Secondo la relazione, a firma dell’architetto Federico Signorelli, «La valutazione dell’intervento, data la sua complessità, in sostanza è positiva, la parte paesaggistica di valore che rappresenta questo territorio non solo rimarrà integra, ma verrà anche migliorata dal punto di vista ambientale e riqualificata sia da quello urbano che architettonico. Tale area, che soffre da tempo dell’essere una sorta di isola esclusa da ciò che la circonda, sarà reintegrata, diventando un tassello cardine della strategia urbanistica e insediativa.
Le linee e i materiali con cui viene realizzato, come risulta dalle descrizioni sopra riportate e dagli elaborati di progetto, la forma, lo studio planimetrico e paesaggistico consentono di sostenere che l’intervento proposto considerato nel suo insieme rispetta il luogo e riqualifica l’ambito di interesse, soprattutto in paragone con lo stato di fatto, compiendo un passo importante e tendendo la mano alla costituzione del futuro parco naturalistico».
Il disco verde, ora, spetta alla Regione Veneto. Pensato inizialmente come villaggio in tema “magico”, adesso il Gruppo Merlin potrebbe virare sui Lego, visto che gli iconici mattoncini sono già il tema del nuovo parco acquatico costato una ventina di milioni di euro. In Danimarca esiste già un “Legoland Holiday Village” con le casette di legno: in riva al Garda si potrebbe replicare lo stesso modello. Merlin, colosso da quasi due miliardi di fatturato pre-pandemia, è il principale operatore in Europa, e il secondo al mondo, nel business dei parchi di divertimento: gestisce 129 attrazioni, 21 hotel e sei villaggi vacanze in 24 Paesi.
Riproduzione riservata © il Nord Est