Utile a 187,7 milioni per il Gruppo Hera Giù i prezzi dell’energia

Flettono i ricavi, con un primo semestre che si ferma a 8,3 miliardi contro gli 8,8 dello stesso periodo dell’anno precedente mentre il Mol, margine operativo lordo sale a 718,3 milioni di euro (+13,8%) rispetto ai 631,2 milioni dello scorso anno e l’utile arriva a 208,0 milioni di euro (+3,1%) rispetto ai primi sei mesi del ’22.
Più che buono, dunque, il bilancio semestrale di Hera, la multiutility che controlla AcegasApsAmga, i cui conti sono stati condizionati dal calo dei prezzi delle materie energetiche e dai i minori volumi venduti di gas legati al clima mite registrato nella prima parte dell’anno, che hanno determinato la contrazione del fatturato.
Mentre in senso inverso sono andati i maggiori volumi venduti di energia elettrica, grazie alle azioni di sviluppo commerciale, alle gare Consip e all’aggiudicazione dei lotti in salvaguardia e del servizio a tutele graduali.
Hera segnala inoltre la crescita del fatturato dei servizi energia, in cui permangono le opportunità legate agli incentivi di efficienza energetica negli edifici abitativi e l’aumento delle attività per servizi a valore aggiunto per i clienti, e il positivo contributo dei ricavi del settore ambiente, anche per effetto delle attività di trattamento e delle acquisizioni nel mercato industria.
Il Cda del gruppo, presieduto da Cristian Fabbri, ha approvato ieri i risultati consolidati del periodo che evidenziano anche gli investimenti in crescita rispetto all’anno precedente.
«Il semestre si chiude con una crescita consistente dei risultati, raggiungendo un Mol di 718,3 milioni di euro in incremento del 13,8% - sottolinea Fabbri -, soprattutto grazie al contributo complessivo dell’area energy che ha visto anche l’incremento dei servizi per la decarbonizzazione, mentre la crescita dell’area ambiente conferma il nostro impegno nell’economia circolare. I risultati ci portano a proseguire spediti verso il raggiungimento degli obiettivi del nostro Piano industriale - ancora il presidente - la cui strategia è orientata a coniugare la crescita aziendale con lo sviluppo sostenibile dell’ecosistema di riferimento, come conferma anche la crescita degli investimenti del 22% sia per lo sviluppo degli asset industriali che per le attività di M&A». —
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