Vedovotto (Kering Eyewear) «Con Lindberg puntiamo sugli occhiali extra-lusso: titanio e metalli preziosi per il terzo millennio»
Roberto Vedovotto a capo di Kering Eyewear racconta la svolta. Con l’acquisizione del gruppo danese da 100 milioni di euro di ricavi

PADOVA. Roberto Vedovotto, ex enfant prodige dell’occhialeria con la finanza nella testa e l’industria nel cuore, con la “sua” Kering Eyewear conduce in porto un’altra operazione e segna una ulteriore svolta nella divisione occhiali del big del lusso di François-Henri Pinault.
L’acquisizione riguarda Lindberg, operatore per montature da vista extra-lusso, nota nel mondo per il design e la capacità di lavorare su materiali pregiati, dal titanio ai metalli preziosi, con ricavi a circa 100 milioni di euro e 750 dipendenti. Il marchio si aggiunge al nutrito portafoglio di brand di altissimo livello, 15 in tutto, che annoverano oltre alla corazzata Gucci, Saint Laurent e Bottega Veneta, dal 2017 Cartier (un accordo che ha previsto l’entrata nel capitale di Kering Eyewear di Richemont, con una quota di minoranza e l’ingresso nel perimetro di Manufacture Cartier Lunettes in Francia), dal 2019 Balenciaga e Montblac e da gennaio 2021 Chloé.
Dottor Vedovotto avete una storia recente, ma dinamica e che continua a scardinare paradigmi nel settore dell’occhiale, come dimostra l’acquisizione di Lindberg.
«È un’operazione di cui siamo veramente contenti. Era da tempo che corteggiavo Lindberg, un marchio incredibile con un prodotto di design straordinario, super leggero e tecnicamente unico: non ci sono viti tra il muso e le aste della montatura. Siamo felici di aver potuto fare questa operazione eccezionale e che François-Henri Pinault ci abbia permesso di fare anche questo. Anche perché noi siamo partiti nel 2014 da un pezzo di carta.
Kering Eyewear ha rotto le regole nel mondo dell’occhialeria, voi avete un posizionamento chiarissimo nella fascia alta del mercato, che è stimato in 7 miliardi di euro. Però avete un modello ibrido, tenete creatività, prototipia e logistica ma la produzione l’avete sempre data all’esterno con selezionati fornitori locali. Ora cambia qualcosa?
«Abbiamo comprato una catena del valore completa, non un marchio. Lindberg funziona veramente bene sono bravissimi a fare tutto quello che serve: costruire questi prodotti, dalla manifatturiera al servizio al cliente. Dovunque ci si trovi nel mondo, da un minimo di quattro ad un massimo di otto giorni, il cliente riceve il suo occhiale personalizzato. Noi, d’altronde, abbiamo 15 marchi straordinari, ma lavorando soprattutto nella parte fashion e luxury facciamo soprattutto occhiali da sole, da lì arriva la nostra crescita. Lindberg fa solo occhiali da vista, quindi possiamo dire che abbiamo ribilanciato un po’ i settori. Ma se la domanda è se Lindberg produrrà anche per le altre nostre maison, questo no. I rapporti che noi abbiamo con i nostri fornitori restano intatti».
Avete conquistato una leadership in pochissimi anni nel vostro segmento di mercato, avete ampi spazi di crescita e valore da estrarre dai vostri marchi, intendente continuare a comprare aziende?
«Noi abbiamo un sacco di cose da fare, da tirare fuori tutto il potenziale che hanno i nostri marchi. Se poi ci sono marchi indipendenti, che hanno tutte le caratteristiche giuste, che a noi piacciono, certo. Ma quello che non facciamo e non faremo è il vecchio modello della licenza».
Nel 2019 avete raggiunto quota 600 milioni di ricavi, l’effetto Covid ha ridotto i ricavi a 487 milioni di euro, ma nel primo trimestre del 2021 si è assistito ad un balzo, anno su anno, con un fatturato per voi di 156 milioni. Come sta proseguendo l’anno?
«In generale il mercato sta andando molto molto bene. Devo dire che siamo anche stati fortunati, perché l’occhiale è in buona parte considerato un prodotto medicale e gli ottici sono rimasti sempre aperti. Le prospettive sono molto positive».
In questi anni avete investito molto, soprattutto nel padovano. Quanti dipendenti avete in Veneto?
«Intanto abbiamo tanti giovani, l’età media è 32 anni. Nella regione abbiamo 600 occupati. Continueremo su questa strada, voglio essere sul territorio e abbiamo grandi progetti in questa area».
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