Viaggio nelle piantagioni dove si coltiva il chicco nero di Trieste. Illy: «Così produciamo il caffè sostenibile e premiamo l’India»

Il racconto di come si muove l’azienda nei Paesi emergenti, fra aiuti sociali e agricoltura rigenerativa

Piercarlo Fiumanò

TRIESTE. Un produttore indiano vince per la prima volta l’Ernesto Illy International Coffee Award 2021, scelto fra i 27 migliori coltivatori dei nove paesi più rappresentativi della stagione di raccolta. B.M. Nachappa, in rappresentanza di Jumboor Estate, è stato premiato dal presidente di illycaffè Andrea Illy in una cerimonia trasmessa ieri online (causa pandemia) ed eletto “Best of the Best” da una giuria indipendente di esperti internazionali. Per la cronaca il premio “Coffee Lover’s Choice” se lo è aggiudicato il Proyecto Lift Olopita (Guatemala) di Alfonso Urbina Perlata.

Per la prima volta l’India entra fra i top-player nel mondo del caffè. La tenuta di Jamboor Estate è situata negli altopiani settentrionali di Coorg, una zona ricca di materia organica a circa 950-1000 metri di altezza. Costruita nel 1870, questa tenuta di 390 ettari, coltiva solo caffè Arabica e produce il Jumboor Gold, una varietà di Arabica bourbon gialla di alta qualità. Nella piantagione per non interferire con il microclima le zone vicine ai corsi d’acqua sono state lasciate nel loro stato naturale, prive di coltivazioni. «In India -spiega Andrea Illy- il caffè cresce all’ombra di alberi ad alto fusto, generalmente insieme ad altre colture come il pepe, la vaniglia, il cardamomo o la cannella. Un prodotto che viene coltivato in modo virtuoso, confermando la potenzialità di questo modello agricolo per ottenere la qualità sostenibile».

Ma come agisce illycaffè nei Paesi emergenti dove opera? «Il caffè viene dai Paesi poveri, una cinquantina di nazioni con 25 milioni di famiglie che vive ancora oggi sotto la soglia di povertà. Se non fornisci ai Paesi produttori le risorse economiche per curare le piantagioni, compresa la formazione, non potrai mai ottenere materie prime di qualità», spiega Andrea Illy nel suo libro Italia Felix. Ed è questo il mantra dell’azienda triestina che negli anni in Paesi come Colombia, Honduras, Ruanda, Costarica ha ammodernato scuole, elettrificato paesi, fornito macchinari da laboratorio, finanziato progetti di solidarietà. In Guatemala ed Etiopia sperimenta un modello di agricoltura rigenerativa in grado di sequestrare carbonio dall’aria convertendolo in materia organica per il suolo. Il tutto ispirato da quel modello di agricoltura virtuosa studiato da Andrea Illy con economisti del calibro di Jeffrey Sachs: «La sfida che abbiamo davanti - precisa Illy - sarà non solo riuscire a produrre nelle condizioni attuali, sempre più avverse dal punto di vista climatico, ma di farlo anche aumentando la produzione per soddisfare la domanda crescente e dando spazio alle piantagioni». Ad esempio in Colombia, attraverso la Fondazione Ernesto Illy, l’azienda triestina supporta un progetto di riforestazione.

Molto viene fatto sul piano sociale. Nel Cauca (Colombia) illycaffè coopera con 64 scuole rurali e pubbliche della regione dove ogni studente che decide di partecipare al progetto (solo se sostenuto dalla famiglia che mette a disposizione la propria terra), riceve annualmente un numero di semi della pianta di caffe, che varia da 500 a 1500 unita, che da queste parti per un giovane sono un vero patrimonio per lanciare una propria attività e spesso salvarsi dalla strada.

In Nicaragua l’azienda acquista regolarmente il caffe da produttori situati in una delle zone piu povere dove interviene modernizzando i sistemi di trattamento delle acque reflue. In Costarica finanzia il progetto Casas de la Alegria, un programma di accoglienza per i minori, nella regione di Coto Brus, al confine con il Panama, dove tutti gli anni durante la raccolta quasi 15.000 famiglie attraversano il confine per prestare servizio come raccoglitori nelle piantagioni di caffe.̀In una cooperativa in Honduras c’è un progetto per lavorare il caffè consumando meno acqua.

Ma come si forma la politica dei prezzi per garantire la qualità del caffè Illy? «Paese di origine, tipologia di mercato, qualità del prodotto e costo di produzione sono le variabili che utilizziamo per calcolare un prezzo minimo di acquisto, al di sotto del quale non scendiamo mai, nemmeno quando i prezzi del caffè sono molto bassi», si sottolinea a Trieste. Il prezzo minimo si basa sui prezzi sul mercato internazionale delle materie prime (Nyc): «Al costo di produzione si aggiunge un giusto margine. Parliamo di un prezzo premium, in media del 30% superiore al prezzo di mercato, che deve rimborsare i produttori e questo deve garantire loro un profitto».

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