Viaggio nelle strategie del gruppo Pam: più attenzione ai prezzi bassi, filiera rapida e di qualità nelle carni

Il marchio veneziano della grande distribuzione investirà 160 milioni tra il 2023 e il 2025. Quest’anno ricavi verso quota 3,1 miliardi, in crescita del 15 per cento. «La crisi impone attenzione al budget dei clienti»

Roberta Paolini

Investimenti per 100 milioni negli anni 2023/2025 cui si sommano altri 60 milioni di euro per un centro logistico a Nordovest. Gruppo Pam traccia le linee di sviluppo dei prossimi anni, che saranno anni “di crescita” dice Andrea Zoratti, direttore generale di Pam Panorama, “nonostante il grave momento di difficoltà”.

Il costo di materie prime ed energia hanno pesato ovviamente anche sulla gdo, “un’inflazione del 10,9 per cento che abbiamo in parte scaricato sui prezzi finali” dice Zoratti, “oggi abbiamo più complessità”. Ma questo non significa indietreggiare. Il gruppo veneziano della gdo dovrebbe chiudere il 2022 con ricavi consolidati a 3,1 miliardi di euro, mostrando una crescita a livello complessivo del 15 per cento, comprendendo sia le insegne Pam Panorama che i discount In’s. “I ricavi nei primi nove mesi di Pam Panorama crescono del 5 per cento” spiega il top manager.

Il contesto ha incognite crescenti ed un atteggiamento del consumatore che tra riduzione di fiducia nel futuro e ri-orientamento delle scelte di spesa verso prodotti più convenienti sta spingendo il gruppo ad una strategia molto focalizzata sulla convenienza e sulla qualità dei freschi e dei freschissimi.

Alcuni comportamenti, spiega Zoratti, mostrano “un aumento della scelta di convenienza, con i dati dei discount che mostrano una crescita del 15 per cento rispetto al resto del mercato che sta crescendo attorno al 6 per cento”. Questo impone all’azienda una scelta strategica nel rafforzamento dei prodotti a marchio privato, spiega ancora in top manager, per aumentare la rosa dei prodotti di prezzo più conveniente, con l’obiettivo di portare il private label a pesare il 30 per cento. Il tema del caro energia imporra sempre più una riduzione della spesa anche alimentare su cui ormai il gruppo si concentra in maniera pressoché esclusiva.

“Il caro energia impatta anche sull’azienda – dice Zoratti – basti pensare che nei primi nove mesi del 2022 noi abbiamo avuto maggiori costi per 31 milioni di euro, significa circa 70 euro di maggiori costi al minuto”. Nonostante questa pressione sulla marginalità, l’ebitda del gruppo dovrebbe mantenersi positivo, con un obiettivo di chiudere nel 2022 a 50 milioni rispetto ai circa 30 milioni dell’anno scorso. “Noi restiamo un gruppo finanziariamente molto solido – dice ancora il direttore generale – questo significa che la nostra sarà una strategia di crescita e di investimento”. Il piano prevede aperture di 10 nuovi supermercati, venti ristrutturazioni, 50 nuovi Pam Local, sviluppo franchising con partnership, sul modello di quello che si sta facendo in Campania con RetailPro.

Pam, dal Centro Carni al banco della macelleria del supermercato in 24 ore

Un altro dei pilastri del gruppo è lo sviluppo del comparto dei freschi e freschissimi, con l’obiettivo di portare il successo fatto con la filiera del pesce anche nel mondo delle carni. Il centro carni di Pam esiste dal 1994, ma negli ultimi sei anni ha subito una forte accelerazione. Con un risultato che sta nella capacità di portare sul banco della macelleria in 24 ore il prodotto lavorato. In 48 ore dall’ordine del punto vendita.

Il Centro Carni di Gruppo Pam serve l’intera rete del player veneto della gdo. Coprendo in tutto 300 punti vendita a insegna Pam, Panorama e Pam Local. Un controllo maniacale della filiera che inizia nel caso delle pregiate carni Limousine direttamente dall’allevamento, sui colli toscani. Gruppo Pam è uno dei pochissimi attori della gdo ad avere un centro carni direttamente gestito in cui sono impiegate 70 persone ed esprime una capacità produttiva di 76 mila quintali, che può essere triplicata, in quanto al momento prevede un unico turno. Dal pezzo di bovino macellato, alla frollatura, al disossamento fino al confezionamento della carne tagliata e del pezzo sottovuoto destinati ai banchi delle macellerie nei punti vendita.

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