Videlio Hms scommette sulle academy per i giovani. «Hanno voglia di imparare»

Il brand francese di audio-video ed entertainment per le crociere in Italia ha tre sedi a Monfalcone, Marghera e Genova

Giorgia Pacino

Per formare nuovi tecnici sulla propagazione del suono ha ingaggiato persino il fonico di Andrea Bocelli. Videlio Hms, azienda globale da circa 65 milioni di fatturato in Italia, specializzata nella realizzazione di sistemi audio-video a bordo delle navi da crociera, ha scelto di puntare sui giovani. Nel quartier generale italiano localizzato in posizione strategica a Monfalcone, con vista sui cantieri navali, il colpo d’occhio è evidente: alle postazioni di progettazione l’età media è sotto i 30 anni, con una netta prevalenza di ragazze.

«L’azienda negli ultimi anni è crescita tantissimo: quindici anni fa eravamo forse una trentina, oggi siamo quattro volte di più», racconta Gianluca Trentadue, chief strategy officer alla guida della sede goriziana. La casa madre francese, che nel 2021 ha acquisito il competitor tedesco Funa, conta circa 300 dipendenti in tutto il mondo, ma il team italiano è il più numeroso per area geografica: tra Monfalcone, Genova e Marghera sono circa in 130.

«Abbiamo ottenuto questa crescita a livello di personale con un impegno importante sul territorio: siamo andati a parlare nelle scuole, abbiamo organizzato recruiting day e partecipato a eventi locali e regionali». L’academy interna prevede un mese intensivo su disegno Cad, impianti elettrici e It, movimentazione macchine, audio e video.

«Abbiamo puntato anche su persone con titolo di studio non del tutto affine alla nostra attività, ma con voglia di imparare e di operare in un settore internazionale in cui le tecnologie arrivano con qualche anno di anticipo», prosegue Trentadue.

Videlio si occupa di guest experience a 360 gradi: tutto ciò che passa attraverso audio, video e luci a bordo nave – dal teatro alla piscina passando per i differenti ambienti di bordo – porta la firma dell’azienda, che si occupa anche dei sistemi di sicurezza ed emergenza. L’ultima fatica del team di Monfalcone è stata la consegna della Sun Princess, che ospita il più grande casinò mai realizzato su una nave da crociera della Princess Cruises con un nastro led da 77 mila pixel. Il 2025 sarà l’anno della Star Princess, oggi in costruzione nel cantiere che si intravede dalla finestra del magazzino di Videlio.

C’è il suo design anche dietro i sistemi di illuminazione esterna della Music Cruise, la crociera-evento a cui ogni anno dà vita Costa Crociere per la settimana del Festival di Sanremo. Il procurement del materiale e l’impostazione del progetto, poi eseguito tecnicamente a Genova, vengono realizzati a Monfalcone, dove c’è la “testa” italiana dell’azienda.

«Si tratta di un sistema temporaneo che viene allestito ad hoc per l’evento e poi smantellato», rivela Trentadue. «Questo dice molto della capacità delle nostre persone di lavorare non solo nel cantiere navale, ma anche quando la nave è in viaggio con i passeggeri a bordo».

Il team è formato per rispondere just in time e gestire problemi tecnici in ogni parte del mondo. Quello della nave, d’altronde, non è un ambiente per natura favorevole agli impianti audio-video: vibra, è umido e ha spazi limitati. «Saper realizzare un progetto con quei vincoli di design non è alla portata di tutti», conferma il manager. «L’esperienza è la chiave di tutto: moltissimi hanno idea bellissime sulla carta, ma in pochi riescono a declinarle all’interno di una nave. La nostra expertise si vede tutta lì».

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