Vis punta a confermare 44 milioni di ricavi con i gelati giapponesi e Salmon Club

L’azienda di surgelati di Noale continua il percorso di rafforzamento migliorando i risultati economici. L’Ad Nardi-Dei: «Tofu e prodotti vegani dopo anni di crescita sono in una fase di consolidamento»

Nicola Brillo
La produzione all’intero della Vis Industrie Alimentari, a Noale
La produzione all’intero della Vis Industrie Alimentari, a Noale

Introduzione di nuovi prodotti e linee di prodotto. Potenziamento del centro di sviluppo aziendale. E la distribuzione dei gelati giapponesi mochi.

La veneziana Vis Industrie Alimentari, azienda specializzata nella realizzazione di alimenti panati e pastellati surgelati (pesce, formaggi, carni, verdure e snack), punta a confermare - nonostante i consumi in difficoltà - il fatturato dello scorso anno a 44 milioni, grazie anche al marchio di piatti di pesce Salmon Club, acquisito qualche anno fa.

L’azienda nasce 48 anni fa ad Ancona grazie alla famiglia Virgili, attualmente socio di maggioranza (presidente è Gabriele Virgili), e poi si trasferisce negli anni Ottanta a Noale. Da dieci anni è guidata dall’amministratore delegato e socio Alessandro Nardi-Dei, artefice del rilancio. Prevalentemente lavora con marchi di terzi (private label) per le catene della Gdo, industrie e fast food.

Un mercato competitivo, quello dei cibi surgelati in Italia, che vede, dietro ai colossi internazionali, alcuni player nazionali. Vis Industrie Alimentari sta continuando il suo percorso di crescita con 40 milioni di fatturato (anno 2023), migliorando sensibilmente i risultati economici. Ha raggiunto un margine operativo lordo (Ebitda) del 10,1% e effettuato negli ultimi 5 anni investimenti per oltre 5 milioni in macchinari, ampliamenti, impianti e R&D.

A questi numeri vanno aggiunti quelli di Salmon Club, che ha sede a Quinto di Treviso e ha raggiunto i 4,4 milioni di ricavi, rivolgendosi a un consumatore attento ad un’alimentazione equilibrata con prodotti sani, ma veloci da preparare.

«Nel 2023 abbiamo continuato ad affrontare una sfida senza precedenti a causa dell’aumento inflazionistico e speculativo, che ci aveva già colpito nel corso del 2022» spiega l’Ad di Vis Industrie Alimentari. «Nel 2024, nonostante un po’ di flessione in alcuni comparti, contiamo di chiudere in pareggio in termini di vendite e marginalità».

Intanto cambiano le preferenze dei consumatori, che vanno sempre più alla ricerca di etichette pulite, ovvero prodotti con poche aggiunte. «Cresce inoltre l’attenzione alla sostenibilità e salubrità degli alimenti», osserva l’Ad, «negli ultimi dieci anni la qualità del surgelato è cresciuta, cui si aggiunge la garanzia della catena del freddo: questo ha contribuito ad aumentare le vendite. Tofu e prodotti vegani hanno già vissuto una crescita importante negli ultimi tempi, ora è un mercato in consolidamento».

I dipendenti complessivi del gruppo sono 126, con 130 clienti serviti. «Per il futuro prevediamo un ulteriore ampliamento dello stabilimento di Noale per aree produttive e di stoccaggio a meno 20 gradi, realizzando una nuova cella frigo con oltre 2.000 posti pallet che si vanno ad aggiungere ai 6.000 esistenti nei vari siti di proprietà» aggiunge l’Ad.

Nel 2023 è iniziata la collaborazione con la società londinese Little Moons, di proprietà di una famiglia giapponese e partecipata da L Catterton del gruppo del lusso Lvmh. L’azienda veneziana è importatrice e distributore dei “mochi” per l’Italia. Nel primo anno 2023 ha realizzato ricavi per 1,5 milioni. Vis poi realizzerà quest’anno un impianto fotovoltaico da 550 kw e un nuovo impianto di depurazione delle acque reflue, per un costo complessivo di oltre un milione.

«Queste iniziative non solo contribuiranno a ridurre il nostro impatto ambientale» aggiunge l’Ad Nardi-Dei «ma dimostrano anche il nostro costante impegno per la sostenibilità, un percorso avviato negli anni con l’installazione di un impianto di cogenerazione all'avanguardia. Questo impianto genera il 40% dell'energia assorbita dalla nostra azienda, ma ci consente anche di utilizzare la termica residua per riscaldare l'olio di frittura. Abbiamo così eliminato i rischi associati a questo sistema». In collaborazione con Marsh Consulting sta per essere completata la redazione del bilancio di sostenibilità per il 2023.

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