Witor’s (21 Invest) riapre il dossier Pernigotti
Nuovo colpo di scena alla Pernigotti di Novi Ligure. Dopo il dietrofront della proprietà turca, il sindacato è andato a bussare alla porta della cremonese Witor’s per riprendere la trattativa finalizzata all’acquisizione, da parte di quest’ultima, dello storico brand piemontese del cioccolat

NOVI LIGURE. Dopo lo stop a sorpresa dettato dalla proprietà turca di Pernigotti all’acquisizione dell’azienda di Novi Ligure da parte della cremonese Witor’s, controllata dalla 21 Invest di Alessandro Benetton, in queste ore la trattativa riprende a muoversi.
Lo fa sapere Milano Finanza, riferendo di un incontro tra il management del gruppo noto per i cioccolatini Boero – che vanta due stabilimenti, uno a Corte dei Frati (Cremona), l’altro a Gorizia - e i sindacati.
Un incontro volto a riattivare i canali sulla vendita dello storico marchio italiano del torrone di Novi Ligure, vittima di una crisi iniziata nel 2013 e non ancora finita.
A due settimane dal colpo di scena che aveva visto la proprietà turca Toksöz far dietro front rispetto alla cessione dell’azienda a Witor’s, la trattativa dunque sembra pronta a riprendere.
E che a celebrare questo nuovo start sia un incontro con le parti sociali non stupisce. La famiglia Toksöz infatti, annunciando il dietrofront, aveva tirato in ballo, a mo’ di giustificazione, la contrarietà dei sindacati al progetto di rilancio annunciato da Witor’s che prevedeva l’assorbimento di soli 25 dipendenti sui 57 attualmente a libro paga dell’azienda di Novi Ligure.
Aveva quindi avanzato al Mise una richiesta di cassa integrazione straordinaria per 12 mesi, per nulla banale quanto all’esito considerato che – come ricorda Mf – la produzione del gruppo è ferma da oltre un anno e mezzo e che i turchi non hanno realizzato i promessi investimenti automazione e ammodernamento.
Così stando le cose, i sindacati sono andati a bussare alla porta di Witor’s, trovando l’azienda, che come detto vanta due stabilimenti, uno dei quali a Gorizia, circa 220 dipendenti e 80 milioni di ricavi, disposta a riaprire il dossier.
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