Zanetti (Segafredo), una mega acquisizione e prepara il ritorno sul listino

Il presidente del gruppo del caffè Segafredo: «Fatturato 2021 a 1,2 miliardi

Apriremo il capitale ad un fondo e poi il ritorno in Borsa, ma non in Italia»

Roberta Paolini

TREVISO. «Dalla piantina alla tazzina». Massimo Zanetti, presidente del gruppo di beverage che porta il suo nome e del noto marchio Segafredo ha deciso che questo è il sogno da realizzare. «Ho riportato dentro al perimetro del gruppo le attività del crudo, rientrano nel gruppo circa 200/300 milioni così rimettiamo insieme tutto con il commercio di caffè verde, che era il lavoro di mio padre e di mio nonno. I ricavi nel 2021 andranno a 1,2 miliardi di euro. Cederò circa il 30 per cento del capitale ad un fondo e con loro, se tutto andrà come deve, se troveremo un accordo, porterò a termine una grande operazione di acquisizione. Il gruppo diverrà molto più grande e a quel punto potremo pensare a riportarlo in quotazione, ma non a Milano».

Lo dice così, dritto, tutto d’un fiato, in un pomeriggio di agosto dopo essere atterrato da una manciata di ore da un viaggio in Indonesia. Piazza Affari è stata un’esperienza negativa (per la verità non solo per lui, tanti sono i nomi dell’impresa veneta che hanno deciso di andarsene). «Il faro di tutta la mia vita è stato quello che disse il prof. Guido Rossi, se vuoi che la tua azienda resti una bottega stai lontano dalla Borsa. E così noi siamo entrati, anche per dare continuità ad una azienda familiare, per diventare più grandi. Mi fermo qui».

Un nuovo capitolo

Ora si apre un nuovo capitolo per il gruppo del caffè italiano più internazionalizzato di sempre, un modello di business molto diverso dagli altri, tanti marchi, tanti mercati e tanti tipi di caffè. In questo solco si inserisce anche l’operazione con Saicaf (circa 20 milioni di ricavi), il gruppo del caffè pugliese che permette di estendere meglio la presenza in sud Italia. Massimo Zanetti Beverage (Mzb) ha acquisito il controllo del 60 per cento della società. «Antonio Lorusso è e rimarrà presidente e gestirà insieme a suo figlio Leonardo. Questa è un’ azienda storica di Bari e mi lega a loro anche un rapporto di profonda amicizia.

Noi abbiamo la possibilità di crescere meglio in sud Italia dove Segafredo era presente a macchia di leopardo e per loro significa dare futuro ad una azienda storica». Il gruppo sarà così presente nel mercato italiano con due marchi, sposando quella che è la filosofia e anche la visione del business nel mondo. «Noi quando acquisiamo un brand lo manteniamo, perché nel mondo del caffè se fai sparire i marchi spariscono anche i clienti.

Il caffè è un prodotto delle città, non solo in Italia ma anche in giro per il mondo. È un prodotto che sta vicino a chi lo consuma, quello che fanno le multinazionali: comprare i marchi e farli sparire, non porta risultati» spiega Zanetti. «Saicaf inoltre è molto simile a Segafredo, essendo forte nel canale Horeca, per cui resterà tutto com’è e la faremo crescere».

Un caffè per tutto il mondo

Il modello di business di Zanetti è sempre stato questo: portare il caffè nel mondo così come viene consumato. Lo ha fatto negli Stati Uniti, in Francia, in Finlandia, in Indonesia. «Il caffè è un prodotto di tradizione, entra nelle abitudini delle persone. L’espresso italiano è il 20/25 per cento del mercato, poi ci sono altri modi di consumarlo. È inutile insistere ad imporre un modo, la Finlandia è il più grande consumatore di caffè, 9 chili pro-capite, lo bevono a modo loro. Se si vuol fare i volumi con il caffè bisogna venderlo come piace alla gente del posto. E quindi in tutte le varie acquisizioni che ho fatto in giro per il mondo ho lasciato i marchi così come erano, introducendo anche la specialità espresso, ma senza snaturare i marchi comprati». Massimo Zanetti Beverage Group, la holding fondata e presieduta da Massimo Zanetti, è costituita da un network globale di più di 50 società e circa 40 marchi nei cinque continenti. Il Gruppo dispone di 19 stabilimenti attivi in Europa, Asia e America per la produzione di caffè tostato, a cui si sommano due centri produttivi specializzati, situati in Italia: Segafredo Zanetti Coffee System (Conscio - Treviso): è lo stabilimento specializzato nel caffè monoporzionato in capsule e cialde, destinati sia al canale mass market sia al canale Ocs (Office Coffee Service) e la San Marco (Gorizia) vengono studiate e prodotte le macchine professionali per caffè espresso e le attrezzature da bar.

I dati

«Nel 2020, noi che siamo molto esposti sull’horeca, abbiamo sofferto un calo dei ricavi. Ora vediamo una bella ripresa, man mano che prendono piede le campagne vaccinali». Il gruppo, nel precedente perimetro, aveva registrato ricavi nel 2020 in calo a circa 809 milioni di euro, rispetto ai 914 milioni del 2019, mostrando una tenuta nonostante il brutto andamento del “fuori casa”. Ma quello ormai è il passato. Remoto.

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