In Friuli VG meno pensionati e più spesa
TRIESTE. Diminuiscono i pensionati (-4.366 dal 2013 al 2014, -20 mila dal 2007 con un accelerazione provocata dalla riforma Fornero), ma aumenta la spesa (+61,3 milioni, nel 2014 a quota 6,7 miliardi di euro) per le prestazioni pensionistiche in Friuli Venezia Giulia.
La fotografia della situazione in Fvg è del ricercatore dell'Ires Fvg Alessandro Russo, che ha rielaborato dati Inps e Istat aggiornati a dicembre.
Nella ricerca, evidenziato anche il terzo posto a livello nazionale della provincia di Trieste e il settimo di quella di Gorizia per redditi pensionistici medi. I 6,7 miliardi di spesa per i trattamenti pensionistici in Fvg nel 2014 (+0,9% rispetto al 2013) incidono sul Pil regionale per il 19,6% (17,2% in Italia).
Tra le regioni del Nord a presentare un valore più elevato solo la Liguria, unica regione italiana con una percentuale di popolazione residente over 65 superiore a quella del Fvg (28% contro 25,1%). In regione al 31 dicembre 2014 si contavano 362.855 pensionati (-1,2% rispetto all'anno precedente).
I pensionati in Fvg sono 73 ogni 100 occupati, un dato superiore alla media del Nordest, con una punta a Trieste di 82 pensionati ogni 100 occupati e un minimo a Pordenone (64 ogni 100). La spesa per le pensioni continua ad aumentare: dal 2010 al 2014 è passata dal 18,1% al 19,6%.
«Il numero di pensionati in Fvg – spiega Russo – risulta in diminuzione dal 2007, essenzialmente da quando il forte invecchiamento della popolazione è stato bilanciato dagli interventi legislativi che hanno progressivamente innalzato l'età pensionabile. Nell'ultimo triennio, a seguito della riforma Fornero, la tendenza decrescente ha subito un'accelerazione. Il numero di pensionati over 65 e soprattutto over 75 è continuato ad aumentare; al contrario risulta in notevole diminuzione la fascia inferiore, principalmente quella tra 50 e 64 anni, che ha perso oltre 50mila unità nell'ultimo decennio».
La spesa continua però ad aumentare: dal 2010 al 2014 è passata dal 18,1% al 19,6% in Fvg e dal 16,1% al 17,2% nel contesto italiano. Nel 2014 il reddito medio pensionistico lordo è di 18.434 euro all'anno (quasi 400 euro in più rispetto al 2013), contro una media nazionale di 17.040, un valore che pone la regione al quarto posto dopo Lazio (19.899), Liguria (18.924) e Lombardia (18.732). La provincia di Trieste, con 20.743 euro è la prima provincia regionale e la terza in Italia dopo Roma (21.328) e Milano (20.955); a seguire Gorizia (settima con 19.279 euro). Udine (32esima in Italia) e Pordenone (43esima) presentano i valori Fvg meno elevati, in entrambi i casi al di sotto di 18mila euro annui.
«Uno dei fattori che spiegano il primato della provincia giuliana – osserva ancora il ricercatore dell’Ires – è probabilmente l’incidenza dei dipendenti pubblici, che in media percepiscono redditi pensionistici molto superiori rispetto al comparto privato, in cui rientrano anche gli ex lavoratori autonomi e i liberi professionisti. Senza dimenticare che uno stesso pensionato può contare anche su più pensioni».
Da oggi, inoltre, in tutta Italia, le donne dovranno lavorare fino a 22 mesi in più per accedere alla pensione di vecchiaia.. Scatta infatti il gradino previsto dalla legge Fornero, ed entrano quindi in vigore i nuovi requisiti.
In pratica, le lavoratrici del settore privato potranno mettersi a riposo a 65 anni e 7 mesi (fino a ieri il limite era 63 anni e 9 mesi) mentre quelle autonome dopo i 66 anni e un mese. Questa è una delle novità che porterà il 2016 sul fronte pensionistico, tra cui anche l’aumento sempre da oggi di 4 mesi per tutti, legato al gradino introdotto dalla legge Fornero e legato alle aspettative di vita. Gli uomini invece andranno in pensione di vecchiaia a 66 anni e 7 mesi (66 anni e 3 mesi fino a ieri) mentre per accedere alla pensione anticipata, serviranno 42 anni e 10 mesi di contributi (le donne, con 41 anni e 10 mesi di contributi).
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