In Fvg crescono gli accordi di secondo livello

UDINE. Di fronte alla crisi che non molla, la contrattazione resta il baluardo per lavoratori ed aziende.
Specialmente quella di II livello, che si rivela lo strumento principale e privilegiato nella gestione delle complessità, in forte crescita rispetto agli anni scorsi.
E se il dato può non sorprendere, certamente è una novità il segno qualitativo dei contratti sottoscritti. Oltre 5mila, solo quelli analizzati dall’Osservatorio Nazionale della Cisl ed i cui risultati trovano conferma anche in Friuli Venezia Giulia.
Dal report emerge, infatti, che anche in Fvg la contrattazione aziendale e territoriale è viva e vegeta, trovando sponda sia nei lavoratori, sia nelle imprese intenzionate a restare sul mercato e ad attrezzarsi per la ripresa.
In particolare, la fotografia della Cisl sulla contrattazione mette in luce anche significativi cambi di tendenza, a partire dal 2015.
Se, infatti, la contrattazione nella gestione delle crisi rappresenta il 77% dei contratti sottoscritti, la vera novità il sensibile aumento degli accordi su salario, orari e welfare aziendale, voci fino al 2014 rimaste marginali.
La materia salario, ad esempio, nel 2014 copriva solo il 17% dei contratti, mentre nel 2015 è salita al 30%.
Ma c’è di più: la contrattazione di II livello si conferma anche strumento privilegiato per trattare dell’organizzazione del lavoro ed, in particolare, di innovazione organizzativa (24%), di orari (35%), di welfare (38%) e di evoluzione responsabile e flessibile della professionalità in termini di polivalenza e polifunzionalità (30%).
“Di fronte a questi dati – commenta il segretario generale della Cisl FVG, Giovanni Fania – è chiaro che la contrattazione ed il coinvolgimento del sindacato, contrariamente a quanto qualcuno afferma, restano una leva fondamentale per rilanciare la competitività e promuovere l’occupazione”.
“Ora bisogna andare avanti su questa strada, aumentando anche la detassazione dei premi di produttività e del welfare contrattuale, nell’ottica di una valorizzazione del lavoro ed un aiuto concreto alle famiglie”.
“La Cisl – continua il segretario – da molti anni afferma il valore specialmente della contrattazione di II livello, l’unica a favorire l’incontro tra le reali esigenze dei lavoratori e dell’impresa. E mai come in questo drammatico periodo di crisi, le buone relazioni industriali possono rappresentare il punto di svolta per uscire dal tunnel”.
Riproduzione riservata © il Nord Est