In Veneto mancano i saldatori, per gli esperti stipendi da 1.800 a 3.000 euro al mese

La conferma dai dati regionali Excelsior, dalle imprese di diversi comparti dell’industria veneta e dagli enti di formazione professionale

Federico Piazza

I saldatori sono tra le figure di operai specializzati più ricercate e meglio pagate in Veneto. Ma sono anche tra le più difficili da reperire. Lo confermano i dati regionali Excelsior, lo testimoniano le imprese di diversi comparti dell’industria veneta e gli enti di formazione professionale e di orientamento al lavoro.

E sono soprattutto di origine straniera le poche persone che intraprendono percorsi formativi sulla saldatura, tipo corsi di Work Experience con tirocinio in azienda e programma GOL (Garanzia di occupabilità per i lavoratori) per disoccupati.

Lo stipendio netto mensile medio di un saldatore specializzato in Veneto supera i 2000 euro. «A seconda delle specializzazioni e del settore si va dai 1800 ai 2500 euro al mese, con punte anche fino ai 3000 euro per le figure con 20/25 anni di esperienza e abilità al top. Mentre per i nuovi assunti in formazione la retribuzione è a livello di operaio generico», spiegano dalla Scuola di Saldatura e Controllo di Caldogno, che nel Vicentino fa formazione teorico-pratica per aspiranti saldatori, aggiornamento delle professionalità, corsi di specializzazione e opera come centro d’esame per la certificazione del personale.

«Ma si fa fatica ogni anno a trovare candidati per i corsi. La domanda di saldatori da parte delle imprese è forte, a partire dai settori carpenteria e tubazioni, anche perché oggi sono sempre più numerosi quelli di origine straniera che non di rado lasciano il lavoro nelle nostre aziende per spostarsi in altri paesi europei dove le paghe sono più alte, come Belgio, Francia e Germania».

Secondo l’analisi di Unioncamere sulle assunzioni previste dalle imprese italiane per il trimestre maggio-luglio 2023, la difficoltà di reperimento di operai specializzati fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica è del 72,2%. In Veneto nel 2022 si prevedeva l’inserimento di 670 saldatori e tagliatori a fiamma, di cui 83% con assunzioni dirette e il 17% tramite agenzie.

Oltre il 31% personale di origine straniera. Ma il tasso di difficoltà di reperimento è stato del 65%: nel 46% dei casi per mancanza di candidati, nel 42% per preparazione inadeguata. Anche perché è spesso richiesta esperienza professionale (58% dei casi) e nello stesso settore (31%).

Per far fronte alle difficoltà di reperimento le aziende con rilevante fabbisogno di saldatori organizzano sempre più spesso percorsi formativi interni con agenzie del lavoro con obiettivo inserimento e in collaborazione con cooperative sociali per inclusione di rifugiati o disoccupati.

È il caso dell’Accademia della Saldatura di Ecor International, azienda di Schio produttrice di componenti critici in acciaio e leghe speciali e sistemi di elevata complessità per vari settori (tuberia, alimentare, farmaceutico, ricerca industriale, aerospaziale) con 267 collaboratori e 55 milioni di euro di fatturato nel 2022 e titolare del centro di ricerca industriale Il Sentiero International Campus avviato nel 2018.

I corsi dell’Accademia della Saldatura di Ecor vengono proposti tre volte all’anno con una media di cinque partecipanti per ogni edizione. Nel corso degli ultimi anni anni sono state formate 43 persone, 20 donne e 23 uomini, con contenuti teorici su varie tipologie di saldatura, anche laser, e prove pratiche concentrate sulla saldatura Tig (Tungsten Inert Gas). «Al termine del percorso di formazione sono stati assunti in totale 18 partecipanti, di cui nove donne e nove uomini. Tra questi, alcuni hanno fatto un periodo in azienda con contratto a tempo determinato e altri sono stati assunti a tempo indeterminato.

Ad oggi lavorano in azienda, dopo la formazione, cinque uomini e quattro donne», testimonia l’Ufficio Risorse Umane di Ecor International. «Sono necessarie motivazione e consapevolezza dell’importanza di acquisire una specializzazione spendibile sul mercato. Mentre la ricerca di saldatori esperti è sempre attiva, perché pur essendoci poco turn-over l’aumento di lavoro è costante».

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