In Veneto operativa la legge sul consumo di suolo
MESTRE – “Una road map per arrivare a definire il nuovo approccio culturale in tema di pianificazione territoriale e urbanistica nel Veneto, stabilita assieme alla Regione lo scorso anno, e perfettamente rispettata, nei tempi e nei contenuti”.
E’ soddisfatto il presidente di Confartigianato Imprese Veneto Agostino Bonomo per l’approvazione, nell’ultima seduta di Giunta regionale, del provvedimento che definisce la quantità massima di consumo di suolo ammesso nel territorio regionale, la sua ripartizione per Ambiti Sovracomunali Omogenei (ASO) e la conseguente assegnazione ad ogni singolo Comune, dando così piena attuazione alla legge regionale n. 14/2017, entrata in vigore lo scorso giugno.
“Ci siamo finalmente dotati – prosegue Bonomo– di una norma ispirata alla conservazione e tutela delle risorse naturali e ambientali, puntando a ridurre progressivamente il consumo di suolo non ancora urbanizzato. Finalità che si incanala perfettamente nell’ottica delle indicazioni e proposte che Confartigianato da tempo suggerisce al legislatore, ovvero un avvio alle politiche di rigenerazione urbana che portino ad una innovazione amministrava/legislativa e ad un conseguente sviluppo territoriale”.
“Quest’ultimo via libera -interviene Paolo Bassani, Presidente edili di Confartigianato Imprese Veneto- porta in dote un altro tassello fondamentale per le imprese che noi rappresentiamo: il via libera al regolamento edilizio tipo (RET). Il RET (una parte del quale entrerà in vigore 180 giorni dopo l’approvazione del provvedimento sul consumo del suolo) infatti, oltre a portare ad una riduzione dei costi burocratici e delle procedure, che dovrebbero dare maggiore certezza al mercato, in una fase nella quale i tempi di approvazione e avviamento di opere sono determinanti per la competitività del nostro sistema territoriale alla luce delle prospettive di sviluppo nell’attuale fase economica, porterà al rafforzamento degli strumenti per semplificare e unificare le procedure in tutto il territorio regionale: definizioni uniformi, modulistica unificata, regolamento edilizio tipo. Va incontro a cittadini, imprese e ordini professionali anche la creazione di un portale digitale unico da utilizzare per la presentazione delle pratiche edilizie e per la gestione degli atti".
“Questi elementi positivi tuttavia -prosegue Bassani- non devono mettere in secondo piano alcuni rischi. Primo tra tutti, perlomeno in una sua prima fase applicativa, la facoltà di libera scelta di ciascun comune di adottare o meno le disposizioni individuate nel documento. Ciò potrebbe portare ad una diversa applicazione sia nei contenuti che nella tempistica a livello territoriale, con il rischio che lo spirito stesso della norma venga in qualche modo disatteso più per motivi di opportunità politica che di effettiva applicazione burocratica. Da questo punto di vista l’esempio da evitare è la prima applicazione a livello comunale della prima norma sul piano casa del 2009, che non ha consentito di produrre da subito gli effetti positivi che si sono riscontrati poi con la regia regionale dei provvedimenti successivi”.
“Dal punto di vista delle ricadute in termini di operatività, in ogni caso e in estrema sintesi, -concludono Bonomo e Bassani- si può ritenere che il regolamento tipo se adottato con gli accorgimenti necessari ad una sua rapida ed effettiva utilizzazione, possa snellire i tempi procedurali e chiarire i ruoli e le funzioni dei soggetti coinvolti, legando maggiormente al territorio le analisi e gli aspetti deliberativi. Questo dovrebbe portare ad una riduzione dei contenziosi e in ogni caso ad una migliore efficienza del processo di valutazione ed efficacia dei provvedimenti burocratici e amministrativi”.
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